Si continua ad indagare sul suicidio dello sceneggiatore di fiction Teodosio Losito e prosegue anche la passerella di vip presso il palazzo di giustizia di Roma. Questa mattina è stata convocata in procura l’attrice Manuela Arcuri. Lo riferisce il quotidiano Corriere della Sera: il pm romano, Carlo Villani che indaga sulla presunta istigazione al suicidio di Losito, ha ascoltato la Arcuri presso il suo ufficio. L’attrice in passato ha preso parte a numerosi sceneggiati prodotti dalla Ares che vedeva a capo proprio il compagno di Losito, Alberto Tarallo. L’inchiesta della procura sta cercando di ricostruire il ruolo di Tarallo nell’amministrazione della società e nell’ultimo periodo di vita del compagno.
Ovviamente il contenuto della conversazione avuta con Manuela Arcuri resta riservatissimo ma non si esclude che il pm possa aver chiesto dettagli organizzativi che hanno riguardato da vicino la realizzazione di fiction ed il modus operandi di Tarallo nella Ares. Proprio le presunte regole imposte dai vertici della casa di produzione agli attori protagonisti di fiction di successo avevano fatto molto discutere. Tuttavia si ipotizza che la Arcuri possa aver ribadito la sua posizione già emersa in passato e secondo la quale nella Ares non ci erano imposizioni ma solo professionalità.
SUICIDIO TEO LOSITO, MANUELA ARCURI ASCOLTATA IN PROCURA
Nel fascicolo aperto dalla procura di Roma per fare luce sulla morte di Teo Losito viene ipotizzato il reato di istigazione al suicidio dopo le dichiarazioni dello scorso settembre rese nella Casa del Grande Fratello Vip da altri due attori della Ares, Rosalinda Cannavò (in arte Adua Del Vesco) e Massimiliano Morra e che sembravano ipotizzare la presenza di una presunta setta. In merito però, come rammenta Il Messaggero, Manuela Arcuri si è già espressa in una intervista in passato asserendo con forza: “Non c’era alcun controllo delle nostre vite. Se fosse stato vero, sarebbe stato sequestro di persona e ci dovrebbe essere stata una denuncia”. A suo dire, dunque, non c’è mai stata alcuna “gabbia dorata” e nè Tarallo nè Losito le avrebbero mai imposto nulla. “Alberto non è Lucifero, ha un cuore enorme: a me e tutti gli attori ha dato tutto se stesso per il bene delle sue fiction, eravamo una grande squadra. In quindici anni non ci ha mai imposto nulla”, aveva ribadito.