Si chiama Antonio Di Fazio il manager arrestato con l’accusa di aver drogato e stuprato una ragazza di 21 anni. È amministratore unico della Global Farma e nel suo cellulare sono state trovate le foto della giovane incosciente. Non erano però le uniche: sono state trovate foto di altre ragazze, dello stesso genere di quelle che riprendevano la giovane che lo ha denunciato. Dunque, sono almeno quattro le vittime non ancora identificate, oltre a quella che ha denunciato. Dunque, il manager è considerato un violentatore seriale. Inoltre, stando a quanto riportato dall’Huff Post, si spacciava anche come alto commissario per l’emergenza Covid. Preoccupato dall’esito della perquisizione e dalle indagini, Antonio Di Fazio aveva anche provato a crearsi un alibi, suggerendo a familiari e amici di rendere dichiarazioni compiacenti e accusando la ragazza e la sua famiglia di tentare un’estorsione ai suoi danni.
Altri retroscena li ha forniti il Corriere della Sera, secondo cui si spacciava anche per agente dei servizi segreti con pistola giocattolo, fondina, tesserino del ministero dell’Interno e lampeggiante blu in macchina. Per queste vicenda sarebbe stato denunciato più volte negli anni. La sua azienda nei mesi scorsi aveva anche ricevuto un appalto dalla Regione Lombardia in materia di forniture di dispositivi di protezione anti-Covid. (agg. di Silvana Palazzo)
MANAGER DROGA E VIOLENTA 21ENNE
Una 21enne è stata drogata e violentata in quel di Milano da parte di un imprenditore 50enne di una nota azienda farmaceutica del milanese. La vicenda è riportata in queste ore dai principali quotidiani online, e stando a quanto emerso la giovane sarebbe stata prima drogata con un farmaco e poi stuprata. La 21enne studentessa era stata invitata dall’imprenditore/presunto stupratore per uno stage, ma dopo aver bevuto un caffè avrebbe perso completamente i sensi, per poi svegliarsi il giorno dopo in casa sua, completamente stordita e con addosso i vestiti indossati la sera precedente, durante l’incontro con l’imprenditore.
Il 50enne è stato già arrestato dai carabinieri della compagnia di Milano, Porta Monforte, con le accuse di violenza sessuale aggravata, ma anche sequestro di persona e lesioni personale aggravate, fermo giunto dopo che la ragazza aveva denunciato l’uomo, facendo così scattare le indagini. L’uomo è stato arrestato in quanto, a seguito della perquisizione scattata nella sua abitazione privata, sono state trovate delle prove che gli inquirenti hanno ritenuto evidenti, leggasi due confezioni di Bromazepam nascoste in una nicchia a scomparsa della cucina; si tratta di un farmaco ansiolitico della famiglia delle benzodiazepine, che se somministrato in forte dosaggio può provocare un sonno profondo.
SI SOSPETTANO ALTRE VITTIME
I militari di Porta Monforte assieme al nucleo investigativo di Milano, hanno ricostruito quanto accaduto durante l’appuntamento, avvenuto di preciso lo scorso 26 marzo. L’uomo avrebbe mescolato il benzodiazepine con caffè e succo d’arancia, un modo per privare la vittima “della libertà personale, trattenendola presso la propria abitazione contro la sua volontà fino al mattino seguente, porla in uno stato di incapacità di volere e di agire per abusarne e fotografarla”. Secondo gli inquirenti non è da escludere che il 50enne abbia agito allo stesso modo in passato con altre donne, di conseguenza sono in corso ulteriori approfondimenti, e non sono da escludere novità nei prossimi giorni.