Le facoltà umanistiche inglesi stanno chiudendo una serie di corsi e dipartimenti a causa della tendenza degli studenti a rivolgersi nella maggior parte a studi tecnici e scientifici, e soprattutto, per via degli alti debiti accumulati. “Il numero record di persone che hanno scelto i corsi di scienza e ingegneria – le parole del segretario del ministero dell’istruzione, Gavin Williamson, riportate dall’Huffington Post – dimostra che molti stanno iniziando ad abbandonare i corsi senza sbocchi che lasciano ai giovani nient’altro che debiti”. Dichiarazioni che giungono a pochi giorni dall’annuncio dello stesso Ministero circa la decisione di tagliare i fondi destinati ad alcune facoltà artistiche dal 2022. Come riferisce l’autorevole tabloid Times, le facoltà umanistiche sono considerate un problema per l’erario in quanto molti studenti non riescono a restituire il prestito ottenuto per pagare la retta universitaria, a causa dei pochi sblocchi nel mondo del lavoro.
Stando a quanto emerso da una recente analisi, una buona percentuale di neolaureati in materie umanistiche guadagna 12mila sterline all’anno, circa 14mila euro, pari alla metà del salario medio oltre Manica dei laureati. E ciò non può che far preoccupare le casse inglesi visto che la legge concede agli studenti disoccupati o che non guadagnino almeno 27.295 sterline annuo, di non restituire il debito contratto. Si sta quindi creando una bolla enorme che entro il 2040 potrebbe raggiungere i 1.000 miliardi di sterline, con quasi l’83% dei finanziamenti concessi agli studenti non rimborsati.
TROPPI DEBITI, FACOLTA’ UMANISTICHE SMOBILITANO: LA REPLICA DI UNIVERSITIES UK
Ecco perchè numerose facoltà stanno iniziando a smobilitare, con dipartimenti tagliati e corsi chiusi fra la London South Bank, la Hull Università e la Aston. “È essenziale che le persone – ha affermato di contro Universities UK, un ente che rappresenta 140 università britanniche – abbiano piena fiducia nel valore e nella qualità dei titoli universitari. La stragrande maggioranza dei corsi è di alta qualità. Aumentare i finanziamenti per corsi onerosi come Medicina è vitale, ma le modifiche proposte ai finanziamenti per le materie artistiche preoccupano molto. Tagli a materie quali teatro, musica, arti performative e creative potrebbero significare una riduzione del numero di corsi offerti”.