Era il 13 maggio del 1981 quando Papa Giovanni Paolo II venivano raggiunto da due colpi di pistola sparati da Ali Agca, killer turco incarcerato in Italia, ed estradato nel suo paese d’origine nel 1996. “Conosco perfettamente la lingua italiana – racconta lo stesso ex membro dell’organizzazione di estrema destra Lupi Grigi, intervistato in esclusiva dal programma Tv7 di Rai Uno – meglio di ogni altra lingue, ho letto più di 1.000 libri in lingua italiana, 20 anni di prigione sono una grande università…”.
Già perchè Ali Agca ha passato gran parte della sua vita dietro le sbarre, lasciando definitivamente il carcere solamente nel 2010. L’attentato nei confronti di Papa Giovanni Paolo II resta ancora oggi, a distanza di 40 anni, un gran mistero: “Il Vaticano conosce la verità – racconta parlando con il programma Rai – probabilmente anche il governo americano, e la verità è questa”.
ALI AGCA: “ATTENTATO LA PAPA? BULGARIA INNOCENTE”
“Il Cremlino voleva uccidere il Papa polacco – ha proseguito Ali Agca – perchè il Papa costituiva una grande minaccia all’esistenza e alla sopravvivenza dell’impero sovietico che veniva minacciato dalla Polonia, da Solidarnosc, e così il Cremlino ha deciso di uccidere il Papa polacco”. Inizialmente Ali Agca aveva accusato tre cittadini bulgari dell’attentato al Papa, ma oggi Ali Agca spiega: “La Bulgaria nell’attentatocontro il Papa è innocente, questo è già sufficiente, ed è già stato verificato, lo ha affermato Papa Giovanni Paolo II, il governo bulgaro è stato utilizzato come si usa dire, come capro espiatorio”. Quindi l’ex terrorista turco ribadisce: “Chi organizzò il complotto? L’ambasciata sovietica di Sofia, perchè Sofia? Perchè era la più vicina alla Turchia”.
ALI AGCA: “SU EMANUELA ORLANDI…”
Il nome di Ali Agca è stato associato spesso e volentieri anche a quello di due casi di cronaca nera italiani che da anni attendono di essere svelati, leggasi la sparizione di Emanuela Orlandi e quella di Mirella Gregori, due ragazze scomparse e associate al mondo della Chiesa: “Hanno scritto una trentina di libri – replica Ali Agca – quasi trenta libri, hanno fatto più di 1.000 programmi televisivi, radiofonici e documentari sul caso Emanuela Orlandi e ancora tutti si chiedono che cosa c’è dietro. Nessuno lo sa. il suo rapimento collegato con me? Si certo, con la mia liberazione. Qualcuno ha chiesto la mia liberazione – prosegue l’ex terrorista rimanendo però criptico – ma non sappiamo esattamente cosa è successo, io non posso pronunciarmi, qualsiasi cosa io dica adesso sarà strumentalizzato, sarà un qualcosa che verrebbe mal interpretato”. In Italia molti convinti che Ali Agca, la Bulgaria e le due sparizioni, sono strettamente collegate, ma il principale indiziato ribadisce: “Probabilmente qualcuno sa all’interno del governo Vaticano, forse qualcuno del vecchio Kgb, forse i servizi segreti italiani, devono rispondere loro, io non posso rispondere a tutto”