Una maxi-rissa è andata in scena nelle scorse ore a Milano, nella centralissima piazza Mercanti, già teatro, insieme a via Orefici, di un accadimento analogo e risalente allo scorso 1° marzo. Per ragioni ancora tutte da chiarire, due fazioni di giovani si sarebbero date appuntamento alle 17 per dare vita a quello che, senza ombra di dubbio, può essere definito un enorme assembramento. Tuttavia, è bastato l’intervento della Polizia per disperderlo e allontanare i suoi protagonisti dal luogo in cui si era originato, ma le forze dell’ordine non avevano ancora fatto i conti con la possibile recrudescenza del raduno a cielo aperto, che si è ripresentato con ancora più forza quasi due ore più tardi.
Alle 18.45, infatti, una cinquantina di giovani, molti dei quali minorenni, si sono ripresentati in quella location e questa volta nessuno è riuscito a evitare l’irreparabile: sono volati calci e pugni e, in un attimo, la guerriglia urbana è letteralmente deflagrata, sino almeno al ritorno della Polizia, alla cui vista i ragazzi si sono prontamente dileguati, evitando così di finire nei guai.
MAXI-RISSA A MILANO, IL PRECEDENTE
Il sabato pomeriggio a Milano sembra essere divenuto il momento perfetto per dare vita a maxi-risse, dal momento che, come accennavamo in apertura di articolo, un episodio del tutto simile a questo si era già verificato lo scorso 1° marzo 2021 nella medesima cornice cittadina che ha fatto da sfondo agli scontri registrati in queste ore. In quell’occasione, ricordiamo, la rissa fu premeditata, bisogna capire se anche questa volta sia andata così. Stando alle indiscrezioni raccolte fino a questo momento, parrebbe che tra i protagonisti di questa vicenda vi siano non soltanto parecchi minorenni, ma anche molti ragazzini di origine straniera. Il duplice intervento della Polizia (alle 17 per allontanare i due gruppi e disperdere l’assembramento e poco dopo le 18.45, per porre fine alle tensioni e alle violenze) ha consentito di ristabilire l’ordine nel centro della città, con i “contendenti” che hanno scelto la via della fuga per non dovere rispondere dei disordini creati.