Si torna a parlare del caso di Denise Pipitone a Storie Italiane, e ancora una volta vi è in collegamento l’ex procuratore di Marsala, Alberto Di Pisa. Si parla dell’iscrizione sul registro degli indagati, nuovamente a distanza di 8 anni, di Anna Corona, con l’accusa di sequestro di persona: “Nel 2013 la Corona venne iscritta sul registro degli indagati – spiega Di Pisa in diretta tv su Rai Uno – poi la sua posizione venne archiviata. Per quanto riguarda la notizia che è venuta fuori io non sono se sia vera o meno, e non conosco gli elementi sulla base dei quali è avvenuta l’iscrizione sugli indagati, quindi non sarei in grado di dire nulla”.
L’ex procuratore marsalese ha aggiunto: “Sono tutte ipotesi, non sono in grado di vedere gli atti, non sono in procura, si possono fare solo supposizioni. Evidentemente la procura ha elementi che allora non era noti e conosciuti. Per poter riaprire indagini e continuare a indagare occorre iscrivere sul registro i soggetti sospettati ma ripeto siamo nel campo di supposizioni”. Di Pisa ha parlato anche della posizione di Giuseppe Della Chiave, il secondo presunto indagato: “La posizione venne vagliata attentamente, lui si riferisce di aver visto di persona fatti svolti a 8 km di distanza dal luogo in cui si trovava. Lo ritenemmo assolutamente inattendibile, non vedo cosa sia cambiato oggi, non mi pare vi siano elementi nuovi”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
DENISE PIPITONE, AVVOCATO ANNA CORONA: “INDAGINE SERIA TRASFORMATA IN PROCESSO TV!”
Negli ultimi giorni è alta l’attenzione sul caso di Denise Pipitone dopo la notizia della riapertura delle indagini da parte della procura di Marsala. L’ultimo colpo di scena è giunto lo scorso venerdì sera, quando la trasmissione Quarto Grado ha annunciato in diretta le novità nell’inchiesta con l’iscrizione nel registro degli indagati di due nomi. Si tratta di Anna Corona, ex moglie di Piero Pulizzi, padre biologico di Denise e di Giuseppe Della Chiave, nipote del test sordomuto, Battista Della Chiave, ormai deceduto. Quest’ultimo avrebbe attribuito allo stesso nipote la responsabilità di aver portato via la bambina su un motorino verso il mare per poi consegnarla ad un gruppo di zingari. A tuonare contro la fuga di notizie non è stato solo l’avvocato Frazzitta, legale di Piera Maggio, ma anche l’avvocato Gioacchino Sbacchi, il legale di Anna Corona.
E’ quanto riferito dal Corriere della Sera che riporta le parole di sdegno del penalista: “L’accusa echeggiata in tv come una vera e propria fuga di notizie trasforma una indagine seria in un processo televisivo fatto al di fuori di ogni regola”. Il legale ha proseguito: “Ormai questo processo lo fanno le televisioni e noi dobbiamo apprendere tutto dal pomeriggio alla sera, passando da un canale all’altro…”.
DENISE PIPITONE, È SCONTRO TRA MAGISTRATI
Al momento, dopo l’ultima fuga di notizie trapelate dalla trasmissione Quarto Grado, la procura di Marsala diretta da Carmelo Pantaleo non ha ancora replicato ma l’avvocato Sbacchi si è rivolto direttamente al procuratore: “Presenteremo una istanza per sapere se ci sono iscrizioni. Ma lo faremo ad uffici aperti, secondo le regole, lunedì mattina, senza tempi televisivi, senza associarci alla vergogna di indagini fatte in tv”. Sin dal primo giorno, in merito alla scomparsa della piccola Denise Pipitone si indaga sulla presunta vendetta familiare come movente principale. Se la posizione di Anna Corona in passato sarebbe stata archiviata, Jessica Pulizzi è invece stata assolta in Cassazione e dunque non può essere sottoposta a nuove indagini. L’apertura di un fascicolo a carico della madre, invece, viene data per certa. In tutto ciò non mancano gli scontri tra magistrati con visioni e teorie del tutto opposte tra quelle dell’ex procuratore di Marsala, Alberto Di Pisa e quelle dell’ex pm Maria Angioni, bacchettata dal collega più anziano che ha definito le sue dichiarazioni “un po’ fantastiche, del tutto prive di fondamento. Bisogna attenersi ai fatti concreti, alla realtà”. Eppure è sempre Di Pisa a rivolgersi ad Anna Corona e Jessica Pulizzi, madre e figlia, definendo le due donne “capaci di tutto”. A tal proposito l’avvocato Sbacchi ha commentato con sgomento: “Magistrati in attività e in pensione si sono quindi ridotti a inseguire i talk show per esprimere giudizi fuori dalle regole del loro ufficio?”.