L’assassinio di Antonio e Benedetto, figli di Tommaso Buscetta
Si chiamavano Antonio e Benedetto Buscetta i due figli di Tommaso Buscetta, pentito di mafia protagonista del film Il Traditore, brutalmente uccisi da cosa nostra su mandato del boss Totò Riina. L’esecutore materiale del delitto fu Salvatore Cancemi, anche lui pentito, che rivelò a Buscetta di averli strangolati a morte durante una deposizione a un processo del 1993. Suo complice Giuseppe Calò: fu quest’ultimo ad assassinare Benedetto con le sue mani, in quanto Benedetto – a differenza del fratello – somigliava molto a suo padre. Don Masino (così era detto Tommaso) lo perdonò. Purtroppo, Cancemi e Calò non ebbero il coraggio di rifiutare l’ordine dato da Riina di ammazzare i parenti di Buscetta fino al ventesimo grado, e con loro anche le famiglie Inzerillo, Contorno e Bontade con cui il boss aveva alcuni conti in sospeso.
Chi ha ucciso i figli di Tommaso Buscetta? Due vecchi amici gli esecutori
A seguito della notizia, Tommaso Buscetta iniziò a nutrire un certo senso di colpa per non aver protetto i suoi figli. Nel film Il Traditore in onda questa sera su Rai1, Pierfrancesco Favino – nel ruolo di Buscetta – interpreta bene questo sentimento: don Masino si rimprovera di non averli portati con sé in Brasile, dove si era trasferito da qualche tempo per sfuggire a eventuali vendette. Gli assassini, peraltro, erano due suoi vecchi amici, Giuseppe Calò e Salvatore Cancemi, reo confesso. Le modalità furono particolarmente cruente: i due li uccisero a mani nude mediante strangolamento.