Santa Irene del Portogallo si celebra oggi, 20 ottobre. Il culto si diffuse in città ad un punto tale che il nome Scalabis divenne Santarém, Sant’Irene in portoghese. Il nome Irene è bello già nella sua purezza di parola greca che significa “Pace” e lei la Pace la trovò nella Gloria del Signore e nel ricordo della sua città che ancora oggi la vuole come santa patrona e la onora con messe a lei dedicate e processioni. In Italia il culto di Santa Irene è ricordato dalla Chiesa anche in altre date, tra le quali la Santa e martire della Chiesa Santa Irene di Tessalonica o Santa Irene di Lecce, amatissima non solo nella città pugliese, giovane martire che pare potrebbe essere figlia di un imperatore e si votò al culto cristiano nonostante le fosse stata minacciata la fine attraverso il martirio.
Santa Irene del Portogallo, la sua vita
Nata da una famiglia di umili ma devote origini, Santa Irene del Portogallo, sembra quasi certo nacque nell’attuale Tomar nel 635, città del Portogallo che all’epoca si chiamava Nabância. Morì giovanissima, a soli diciotto anni, nella città di Escálabis e le tracce lasciate, per quanto si perdano nelle leggende dei santi, sono quelle di una devota al culto della Chiesa, martire durante la dominazione barbara dei Visigoti nella Penisola iberica. Cresce culturalmente, sotto l’egida di un tutore che la guida nel suo percorso religioso, negli studi sacri e la sua giovane età non le concede distrazioni che non siano il potersi recare alla Messa domenicale o al santuario di San Pietro. Eppyre in quelle rare uscite Irene fece innamorare, indirettamente, di sé il nobile Britald, un giovane di ottime finanze concittadino nella sua città. Irene sin da subito non diede nessuna concessione alle speranze di Britald, piccole fiamme che lei non alimentò in nessun modo evitando anche ogni possibile contatto. La ragazza si avvicinò al giovane solamente in occasione della depressione che portò il nobile spasimante ad una forte depressione: Irene anche in quell’occasione fu chiara, spiegandogli che la ua vita era già donata a Dio al quale si sarebbe concessa come sposa prendendo i voti di suora.
Anche il suo tutore, Remigio, le confessò di essersi innamorato di lei e anche in quel caso, per quanto Irene fosse affezionata all’uomo, fu chiara nel rispondergli che la sua vita era destinata alla via della Chiesa e al matrimonio con Dio. Mai Irene vacillò nella sua volontà di divenire suora, nonostante la sua grazia e bellezza portò diversi nobili a promettere a lei e alla sua famiglia una vita tra agi e possibilità superiori al suo ceto d’appartenenza. Girò però una voce che diceva che Irene era in gravidanza, voce che mai la storia ha confermato, uno dei motivi per il quale Remigio, il tutore, la abbandonò. Anche al nobile Berald giunse quella voce e, per vendetta, assoldò un sicario che la leggenda della sua agiografia racconta la uccise con una pugnalata, o un colpo di spada alle spalle mentre Irene camminava per strada. Il corpo fu gettato nel Nabão, che sfocia nel fiume Tago per poi essere successivamente recuperato dalle suore Benedettine che le concessero una sepoltura cristiana. La verità sulla serietà di Irene arrivò in sogno allo zio della ragazza dopo la sua morte, l’abate Celio che per tramite di Cristo seppe dell’assoluta moralità della nipote.
Tutti gli altri Santi di oggi
Nella giornata del 10 ottobre, tra gli altri santi la Chiesa ricorda: Santa Maria Bertilla Boscardin, vergine; San Caprasio di Agen, martire; San Cornelio il centurione, Uomo pio e timorato di Dio; Beata Maria di Gesù, Vergine mercedaria.