Triste disavventura per l’attaccante della Juventus, nel giro della nazionale spagnola, Alvaro Morata, e la moglie nonché modella e influencer, Alice Campello: i due dovevano partire per le vacanze estive ma sono stati bloccati all’aeroporto. Da quanto emerso, come si legge sulle pagine de Il Fatto Quotidiano, pare che la dolce metà del bomber ex Real Madrid si sia dimenticata a casa dei documenti, dimenticanza che ha fatto scattare l’arrabbiatura del marito: “Complimenti, hai rotto le pal*e per andare in Grecia – le parole del giocatore in un video pubblicato su Instagram . e ora…”.
I due erano all’aeroporto per imbarcarsi su un volo destinazione Grecia, ma sono stati bloccati dai controllori che li hanno rimandati a casa. Ma cosa è successo? Sembra che Alice Campello abbiamo dimenticato a casa alcuni documenti fondamentali per poter imbarcarsi sul volo destinazione la splendida isola ellenica: “Ora stiamo tornando a casa dopo che ci siamo svegliati alle 7 del mattino – ha proseguito Morata nel video – e abbiamo passato due ore in macchina”. Quindi il giocatore, rivolgendosi alla moglie, ha aggiunto e concluso: “Sei un fenomeno, un vero disastro. Ti salvi solo perché sei bellissima”.
ALVARO MORATE A ALICE CAMPELLO: UN AMORE CHE VA A GONFIE VELE
Vacanza rovinata, almeno che i due non siano riusciti in qualche modo a imbarcarsi su un altro volo, ma potranno comunque consolarsi con la loro magica storia d’amore. Alvaro Morata e Alice Campello, 28 anni lui e 25 lei, si sono sposati a Venezia il 17 giugno del 2017, e un anno dopo sono nati i loro due gemelli, Leonardo e Alessandro, ora di tre anni, mentre sette mesi fa era venuto al mondo il piccolo Edoardo. Due personaggi noti anche sui social, in grado di mobilitare quindici milioni di follower fra i quasi 13 del giocatore e poco più di due di lei. «I valori che ci uniscono sono quelli della famiglia – ha spiegato recentemente Alvaro durante un’intervista a Grazie – del rispetto per gli altri e dell’educazione. Ho sentito fin da subito questo legame con Alice. Non dimenticherò mai il primo incontro con i miei suoceri. Li volevo conoscere da tempo, ma avevo sempre troppi impegni con la squadra. Così, un giorno, ho deciso di andare a Venezia in giornata e ne è valsa la pena».