Anche Paolo Brosio è intervenuto sulla querelle esplosa nella giornata di ieri, le accuse da parte di Aurora Leone dei The Jackal, circa il sessismo all’interno della nazionale italiana cantanti. Un vero e proprio tornado che di fatto ha occupato gran parte della cronaca di ieri e che ha portato anche alle dimissioni di Gianluca Pecchini, il direttore generale della stessa Nic. “Trovo assurdo quello che è successo a Pecchini”, ha commentato l’ex giornalista del Tg4 ed ex concorrente del Grande Fratello Vip: “Quello che è accaduto è un colossale fraintendimento! – ha ribadito, come riferisce l’agenzia Adnkronos – sono amico di Pecchini da 40 anni, è una persona perbene e ha dei sani valori cristiani, è educato ed è un vero galantuomo. Non si permetterebbe mai di insultare una donna. Non si può fare scoppiare un caso del genere mettendo un uomo alla gogna per nulla”.
Brosio ha cercato di ricostruire la vicenda, indagando un po’: “Lei (Aurora Leone, ndr.) dice che Pecchini gli avrebbe detto: ‘Tu sei donna e non puoi stare qui’, ma io ho parlato con lui e si tratta di un equivoco totale. Non poteva stare lì non in quanto donna ma perché lei non era stata convocata nella Nazionale Cantanti e lei si era seduta nel tavolo della Nazionale Cantanti. Tanto è vero che lui gli ha detto: ‘Spostatevi al tavolo al fianco’ e, infatti, così hanno fatto”.
CASO AURORA LEONE, PAOLO BROSIO: “BASTA CHE UNO SI ALZI LA MATTINA E DENUNCIA…”
Secondo il giornalista non è giusto “mettere una croce su una persona che non ha mai offeso nessuno. Ormai basta che uno si alzi la mattina e denuncia qualcosa che tu passi per infame e vieni denunciato. Mi meraviglio che anche altri cantanti non l’abbiano difeso, si vede che non hanno capito la dinamica dei fatti”. Secondo Brosio si è trattato di un “clamoroso fraintendimento”, e dopo che la questione è stata “sparata sui social” è diventata un caso che “andrebbe smontato immediatamente”. Quindi l’ex Gf Vip conclude: “Pecchino porta avanti la Nazionale cantanti da 40 anni aiutando tutte le categorie, umane, sociali e religiose. La base della Nazionale Cantanti è l’inclusione e la solidarietà. Per questo io sono contro il Ddl Zan, è talmente generico che rischi che qualsiasi cosa dici vieni denunciato penalmente. Allora a questo punto va messo un bavaglio su tutto”.