Il 25 ottobre la Chiesa festeggia Santa Daria martire, le cui vicende sono indissolubilmente legate a San Crisante in una storia di passione e Fede che ha portato entrambi al martirio nel nome di Cristo. Il loro culto è antico e l’arte celebra il martirio di Daria e Crisante con sculture, affreschi, pannelli, dipinti sparsi in tutto il mondo cristiano anche protestante. Italia, Germania, Austria sono i paesi nei quali il culto di Daria martire della Chiesa è al centro ancora oggi di celebrazione rituale. Daria era una vestale il cui compito era quello di sedurre i cristiani, soprattutto i predicatori della Chiesa, allo scopo di far perdere loro la credibilità. Dall’Egitto giunse in Roma Crisanto, figlio di Polemio, una nobile famiglia alessandrina.
La venuta nella città cuore dell’Impero di Crisanto fu ispirata dalla possibilità di studiare filosofia durante il periodo governato dall’Imperatore Numeriano. Siamo alla fine del III° secolo, all’incirca attorno al 284 in piena epopea proto-cristiana. Daria cercherà quindi di sedurre Crisanto e sviare le sue attenzioni dai testi sacri, ma succederà invece l’opposto: Crisanto converte Daria e assieme iniziano un percorso di fede nel profondo della Fede dei primi secoli. Crisanto, tra l’altro, era da poco battezzato dal presbitero Carpoforo e la sua conversione era già profonda, motivo per il quale fu forte la sua fede durante la seduzione di Daria, fallita. La coppia finse poi il matrimonio, una simulazione necessaria per poter agire indisturbati durante la loro opera di conversione nella città imperiale.
Santa Daria martire, l’opera di conversione
Furono infatti decine i romani convertiti alla fede del Cristo Salvatore grazie all’opera di evangelizzazione di Santa Daria martire e San Crisanto. Anche il tribuno Claudio si convertì assistendo ai prodigi e ascoltando le parole di Crisanto, così fece la moglie Ilaria, i figli stessi, la legione che comandava, oltre sessanta soldati che si votarono alla nuova fede cristiana. L’imperatore Marco Aurelio Numeriano, figlio del grande Marco Aurelio, non rimane nella storia con la gloria di suoi illustri Cesari predecessori, anzi, manifestò di avere poco polso e tanta irruenza dettata dal poco spessore della sua forza politica. Venuto a conoscenza della conversione di Claudio lo condannò a morte facendo sì che fosse gettato nel Tevere con una roccia legata al collo, poi condannò a decapitazione il resto della famiglia e tutti i soldati convertiti, un martirio crudele cui seguì, non molto tempo dopo, quello di Daria e Crisanto.
Furono sepolti vivi in un terreno della Salaria, probabilmente all’interno di quello che oggi è il cimitero di Trasone e nella piccola chiesetta del cimitero potrebbero essere sepolti i due santi e martiri che quasi da subito ricevettero pellegrinaggi di fedeli provenienti anche dalla Gallia alla ricerca di reliquie e di poter pregare sulla tomba di questa coppia evangelizzatrice morta con un martirio tanto crudele quanto ingiusto. Daria è protettrice, assieme a Crisanto, di Reggio Emilia e proprio la città emiliana celebra la santa assieme al suo congiunto nella giornata del 25 ottobre con messe solenni e processioni. Nel duomo reggiano non di rado viene eseguita la ‘Petite Messe solennelle’ di Gioacchino Rossini, un momento sacro e di grande arte che esalta il culto della santa martire.
Gli altri Santi celebrati oggi
Solitamente la celebrazione inizia dalla cripta dove dall’anno 947 sono custodite le reliquie dei due santi e nello stesso giorno la Chiesa celebra anche: Santi Crispino e Crispiniano di Soissons, martiri; San Bernardo Calvò, Vescovo di Vich; Beata Maria Teresa Ferragud Roig e 4 figlie suore, martiri; San Gaudenzio di Brescia, vescovo.