«Sono amareggiato, ma gli allenatori passano e l’Inter rimane»: così Ignazio La Russa sull’addio di Antonio Conte ai nerazzurri. Intervenuto ai microfoni di Italpress, l’esponente di Fratelli d’Italia aveva anche ipotizzato un possibile successore prima dell’ufficialità di Simone Inzaghi: «Abbiamo avuto Herrera, Trapattoni, Mourinho… Chi prenderei? Siccome Mourinho è già occupato e Allegri è juventino, coraggio per coraggio, siccome non è facile rivincere lo scudetto, io prenderei Zenga».
«Mi affiderei a uno che non andrà via con qualunque formazione, perché è interista fino all’osso», ha spiegato Ignazio La Russa, che ha poi commentato così i problemi riscontrati dalla proprietà: «Il vero problema non è la crisi economica, ma il governo cinese che gli ha detto di tirare i remi in barca: per questo Conte se ne è andato».
IGNAZIO LA RUSSA: “CONTE VIA? COLPA DEL COMUNISMO CINESE”
«Secondo me venderanno un campione, io credo Hakimi, l’unico che non vorrei vendere: non ci sono terzini come lui», ha aggiunto Ignazio La Russa. Più muscolare, seppur ironica, la reazione di Ignazio La Russa riportata da La Stampa: «Sì, è tutta colpa del comunismo cinese, perché la politica del governo di Pechino ha imposto al presidente Steven Zhang, che rispetto e ammiro, di tagliare gli investimenti nel calcio. Lui non ha colpe. Ha dovuto chiudere la squadra che aveva in Cina e che stava vincendo il campionato sempre per un diktat del suo governo. E lì in Cina non si può dire di no. Basta vedere come è finita a Jack Ma, il fondatore di Alibaba».