Il “caso Uggetti”, l’ex sindaco Dem di Lodi assolto dopo 5 anni e dopo campagne di gogna mediatica sostenute dal Movimento 5 Stelle, rappresenta un tema dirimente all’alleanza attuale e futura tra Pd e M5s: dopo la lettera di scuse mandata da Luigi Di Maio al Foglio Quotidiano, su Facebook ieri è intervenuto Giuseppe Conte per porre diversi “accenti” ai diversi temi dell’attualità politica a 5Stelle. Senza dirlo apertamente (anzi, l’ex Premier ringrazia il Ministro degli Esteri per l’attenzione rivolta al tema della giustizia), Conte è come se “frenasse” la mano tesa di Di Maio ai Dem e contro le origini stesse del Movimento, provando invece a ribadire una propria supremazia esclusiva tanto nella leadership quanto nel dialogo con il Partito Democratico.
«Il Movimento 5 Stelle sta completando un processo di profonda maturazione collettiva al fine di presentare al Paese una proposta politica fortemente innovatrice, mirata a realizzare una società più equa e solidale, che consenta il pieno sviluppo della personalità di ognuno e garantisca migliori opportunità di vita a tutti. Una società “a misura d’uomo”, integralmente ecologica, in grado di garantire condizioni effettive di benessere equo e sostenibile a tutti i suoi membri», scrive l’ex Presidente del Consiglio sui social. In merito al caso Uggetti, Conte sottolinea come riconoscere errori del passato (come ha fatto Di Maio) è un processo importante di «maturazione collettiva» ma si accompagna al fatto che «il rispetto della persona e della sua dignità va coniugato con i principi della trasparenza, della lealtà, del rigore etico, da sempre fondamentali per il M5S. Perché il Movimento sta maturando, certo, ma non archivierà la forza e il coraggio delle sue storiche battaglie per cambiare il Paese. Saremo una forza aperta, accogliente. Ma anche intransigente nella misura in cui non ci renderemo disponibili a negoziare i nostri principi e a scolorire i nostri valori».
CONTE, L’AFFONDO SUL CASO DURIGON
Se da un lato Conte si accoda a Di Maio sullo “stop al giustizialismo mediatico, l’avvocato e professore non intende affatto cedere sulla riforma della prescrizione: «Garantiremo il massimo del rispetto alla dignità di ogni persona – dice Conte – tenendo sempre fermo il massimo rigore nel pretendere rispetto delle istituzioni e dei più alti principi dell’etica pubblica e della trasparenza». Se la Ministra Cartabia sta infatti preparando una riforma che in più parti eliminerà i progetti della riforma Bonafede, il M5s non ci sta e intende presentare una formulazione diversa da quella emersa nella commissione Lattanzi: Lodo Conte-bis ma anche «Ci faremo scrupolo di applicare tutti i principi costituzionali a partire dalla presunzione di innocenza e dal principio della durata ragionevole dei processi. Ma sia chiaro: la via maestra è realizzare un sistema che offra risposte chiare e certe alla domanda di giustizia, non scorciatoie nel segno della “denegata giustizia”».
Infine è piuttosto duro l’affondo fatto da Conte agli ex alleati della Lega in merito al “caso” Durigon: «non è tollerabile – conclude Conte – quanto detto da un esponente di governo come Claudio Durigon, ancora al suo posto nonostante le gravi affermazioni divulgate. Riteniamo vada fatta chiarezza: anche fosse solo millanteria, saremmo comunque di fronte a esternazioni che restituiscono un’idea marcia delle istituzioni, lontana anni luce dai concetti di “disciplina e onore” che l’articolo 54 della nostra Costituzione richiama nell’esercizio delle funzioni pubbliche».