Sono numeri importanti quelli comunicati nel bollettino vaccini covid di oggi, martedì 1 giugno 2021, il classico report ufficiale del governo che fotografa l’andamento della campagna vaccinale in Italia. Come si evince dal portale governativo, aggiornato alle ore 6:00 di stamane, dal 27 dicembre ad oggi sono quasi 35 milioni le dosi somministrate ai cittadini italiani, per l’esattezza 34.951.354 (+500mila rispetto a ieri, qui il bollettino). Bene anche il numero degli immunizzati, coloro che hanno già completato il ciclo vaccinale con prima e seconda dose, che ha toccato quota 12 milioni, pari al 20.38% della popolazione.
19.3 milioni le donne che hanno ricevuto il vaccino mentre sono 15.6 gli uomini. In totale sono giunte nel nostro paese 36.6 milioni di dosi, di cui 24.3 firmate Pfizer/BioNTech, 7.4 di Vaxzevria, il vaccino ex AstraZeneca, 3.7 di Moderna e 1.2 di Janssen, il vaccino monodose realizzato da Johnson & Johnson. Numeri molto positivi che a breve aumenteranno ulteriormente tenendo conto che da domani scatterà la vaccinazione per la fascia dai 16 anni in su, e che a breve partirà anche quella per i 12-15enni dopo autorizzazione di ieri dell’Aifa.
BOLLETTINO VACCINI COVID OGGI 1 GIUGNO, IL COMMENTO DI CARTABELLOTTA
“La campagna vaccinale sta andando molto bene – ha commentato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, a Radio Cusano Campus – siamo poco sopra i 500mila come media settimanale. L’unica grande criticità rimane quella sacca di persone (oltre tre milioni) tra i 60 e 79 anni che ancora non hanno ricevuto la prima dose. In questa fascia bisogna procedere con la chiamata attiva attraverso i medici di famiglia, in modo da capire i motivi per cui queste persone non vogliono vaccinarsi”.
Cartabellotta ha aggiunto: “Stiamo assistendo ad un crollo di tutte le curve, soprattutto quella dei ricoveri, grazie anche all’effetto di copertura dei vaccini nelle fasce più fragili. Uno degli elementi critici in questo momento è il tracciamento, bisognerebbe potenziarlo, però se le Regioni trovano più casi rischiano di uscire dalla zona bianca. Servirebbe un piccolo aggiustamento di questa normativa che incoraggi le Regioni a potenziare il tracciamento anziché scoraggiarlo”.