È dedicata a Franco Pepe la puntata di stasera di Nuovi Eroi, il programma di Rai3 che racconta le storie di cittadini di ogni genere insigniti dell’onorificenza dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana. Tra questi, nell’ultimo anno, c’è stato anche Pepe, pizzaiolo di Caiazzo (Caserta) che durante il primo lockdown ha continuato a sfornare pizze e biscotti da regalare alle persone più bisognose. Nelle motivazioni si legge proprio: “Quando ha dovuto chiudere il suo ristorante a Caiazzo di Caserta ha preparato pizze e biscotti per i poveri e gli anziani in difficoltà, organizzando una raccolta fondi per l’ospedale di Caserta”. In tutto ciò, Franco non ha fatto altro che seguire l’esempio di suo nonno, che durante la Seconda guerra mondiale tenne acceso il forno per garantire alla popolazione almeno 150 grammi di pane a testa.
La storia di Franco Pepe
La pizzeria di Franco Pepe, ‘Pepe in grani’, si trova nel centro storico di Caiazzo. Da lì la gente scappava, mentre lui – dopo una laurea in scienze motorie e alcuni anni di insegnamento – ha deciso di ritornare. “Nel 2012 ho osato”, sottolinea Pepe in un’intervista, “anche se tutti mi davano del pazzo. Ho creduto nelle mie idee e sono andato avanti. Solo chi ha le idee chiare e forza di volontà ce la può fare”. Lui le idee chiare le ha avute fin da subito, solo che all’inizio qualcuno ha provato a dissuaderlo. “Io ci credevo – prosegue –, mi sono indebitato e sono andato avanti”. E a posteriori si può dire che i suoi sforzi siano stati ripagati, visti i riconoscimenti di miglior pizzaiolo d’Italia e del mondo che ha ricevuto negli ultimi anni.
Franco Pepe e la sua pizza dietetica
Come spiega nella sua intervista all’Huffpost rilasciata nel 2019, Franco Pepe è riuscito a mettere d’accordo il suo background di insegnante con le sue attitudini – ereditate dal papà e dal nonno – di artigiano pizzaiolo. “Sono un ex insegnante di educazione fisica, so perfettamente che impatto ha l’alimentazione sul corpo”, sostiene Pepe. A questo proposito, Franco propone nel suo menù una pizza dal contenuto equilibrato di proteine, carboidrati e lipidi: “È solo un po’ più piccola e viene accompagnata da un contorno di fibre, erbe spontanee, e da un dressing che serve sia dal punto di vista nutrizionale che per un discorso di sostenibilità: serve per inzupparci il cornicione della pizza. Così nel piatto non resta nulla”. Ogni tanto, ai tavoli, ci scappa anche qualche consiglio nutrizionale: “Io sono Ambasciatore della Dieta Mediterranea. E ne sono molto fiero. Il mio obiettivo è sdoganare la pizza dal concetto di ‘strappo alla regola’”.