«Siamo stati messi sotto tiro per ragioni politiche». Il presidente della Lombardia torna sulle polemiche che hanno colpito la sua regione nell’intervista rilasciata a Repubblica. Lo fa nella convinzione che la storia abbia già presentato il conto, perché entro luglio tutti i cittadini lombardi avranno ricevuto almeno la prima dose di vaccino. «Non è stata una pagina gloriosa per i nemici delle autonomie, e per chi in particolare voleva demolire l’immagine di una Lombardia efficiente», ha dichiarato Attilio Fontana. Poi il governatore lombardo è entrato nel merito della campagna vaccinale, che ora non ha limiti di età. «Ci siamo attrezzati per le inoculazioni, negli hub vaccinali, di tutti i cittadini con più di dodici anni. Con la tranquillità di chi sa di aver già coperto le categorie fragili». Una mano potrebbero darla anche i pediatri, questo è almeno l’auspicio di Fontana, convinto di poter centrare i suoi obiettivi. «Contiamo di arrivare a un livello di somministrazioni mai raggiunto, 140-150 mila al giorno. Entro fine luglio avremo dato la prima dose a tutti i lombardi».
LOMBARDIA, PRONTO PIANO ANCHE PER TERZE DOSI
Considerando quanto accaduto a Bologna con l’Open Day, c’è timore per l’organizzazione. Ma Attilio Fontana a Repubblica fa notare che in Lombardia solo in un paio di occasioni si è fatto ricorso a queste iniziative. «Questo perché abbiamo avuto un tasso di rinunce moderato e dunque poche scorte da smaltire in magazzino. Questa rimarrà la strada: vaccini solo su prenotazione». Questa è una fase importante, perché poi in autunno bisognerà passare alle terze dosi. «Noi abbiamo quasi pronto un piano: non più negli hub ma in strutture diffuse sul territorio». Tornando alla questione degli «attacchi strumentali» per «demolire l’immagine» della Lombardia, Fontana ha osservato che con il premier Mario Draghi molto è cambiato anche nel rapporto col governo. «Draghi ci ha ascoltato anche quando avevano opinioni diverse: sulle riaperture, ad esempio, ha preso nota delle nostre richieste, poi ha seguito un percorso che è quello che indicavamo, con tempi diversi». Infine, su Bertolaso rimasto al suo fianco in Lombardia, quindi non candidato sindaco di Roma per il centrodestra: «Se sono contento? Sinceramente sì, vista la sua abilità e il suo carisma. Mi spiace per i romani ma me lo tengo stretto».