Non di solo Amministrative vive la politica: negli ambienti del Parlamento si vocifera sempre più potentemente di un possibile piano nuovamente “congegnato” sull’asse Pd-M5s. Memori del non perfetto “successo” degli accordi in vista delle Comunali, Conte e Letta sarebbero al centro di progetti interni al Centrosinistra per poterli candidare alla Camera per le prossime due Elezioni Suppletive all’orizzonte.
In una sorta di anticipo delle Elezioni Politiche, il progetto caldeggiato da Goffredo Bettini (per i Dem) e Luigi Di Maio (per i grillini) vedrebbe Giuseppe Conte possibile candidato alle Suppletive nel collegio di Roma – al posto della fresca nominata rappresentante Ue per l’Africa Emanuela Del Re (M5s) – mentre il segretario Enrico Letta punterebbe a presentarsi a Siena al posto di Pier Carlo Padoan (nuovo Presidente Unicredit). Tanto nel collegio uninominale di Roma Primavalle quanto in quello di Siena le mire dei “pontieri” di Pd e M5s punterebbero a portare alla Camera i due leader, in un rinsaldato patto contro il Centrodestra per arginare l’attivismo parlamentare di Matteo Salvini e Giorgia Meloni: con, lo ripetiamo, l’orizzonte del voto per le politiche nel 2023 (o forse prima?).
PERCHÈ LETTA E CONTE IN PARLAMENTO?
«È un’ipotesi – ha detto il segretario Pd Enrico Letta ospite di Porta a Porta – soprattutto i senesi del Pd mi hanno cercato e vorrebbero che io andassi lì, però non è la mia prima priorità. Non ho ancora preso in considerazione l’idea. Ci ragioneremo. Siccome io sono pisano…senesi e pisani hanno in comune una cosa fondamentale». In questo modo, Letta assieme a Conte potrebbe rinsaldare i non propriamente “compatti” gruppi parlamentari dei rispettivi partiti fin dal prossimo autunno (ancora da capire se le Suppletive entrerebbero nell’Election Day delle Amministrative). Già qualche mese fa Conte venne “avvicinato” ad un possibile ruolo parlamentare quando ancora era Presidente del Consiglio (nel collegio di Siena in quel caso, ndr) ma rifiutò in quella prima occasione: ora però, stante le difficoltà costanti e il braccio di ferro in corso con Rousseau-Casaleggio per accedere alla leadership dei 5Stelle la mossa di entrare in Parlamento potrebbe avere un senso diverso e “invitante” per l’avvocato professore.