Con una lunga lettera pubblicata dalla Dpa in Germania e indirizzata a Papa Francesco, il Cardinale Reinhard Marx si dimette ufficialmente da Vescovo di Monaco di Baviera: uno dei membri più autorevoli della Chiesa tedesca, vicino a Papa Bergoglio nei tentativi di riforme modernizzatrici, con un gesto clamoroso annuncia nei fatti la rottura tra la Chiesa di Germania e la Santa Sede. L’aria di “scisma” che soffia da tempo sull’asse Berlino-Vaticano – sui temi divisivi come sacerdozio femminile, celibato preti, benedizioni e matrimoni coppie LGBT, comunione ai divorziati, solo per citare alcuni dei punti principali – si è fatta sempre più pesante negli ultimi mesi per le inchieste su presunti scandali di pedofilia all’interno della Chiesa stessa: «La Chiesa Cattolica è arrivata ad un punto morto», uno dei passaggi più duri della lettera pubblicata integralmente in Italia dall’Huffington Post, aggiungendo poi il «fallimento nel contrasto alla catastrofe degli abusi sessuali degli ultimi decenni».
Per il Cardinal Marx, uno dei principali “oppositori” interni alla Chiesa tedesca del Papa Emerito Benedetto XVI, sono due gli elementi che non si possono perdere di vista: «errori personali e fallimento istituzionale che richiedono cambiamenti e una riforma della Chiesa». Marx ha detto di confidare che le sue dimissioni «possano agevolare la nascita di un percorso per la Chiesa tedesca», con il cardinale che dice di sentire su di sé «la responsabilità della catastrofe delle molestie degli ultimi decenni».
LA DURA LETTERA DI MARX AL PAPA
«Sono giunto alla conclusione di pregarLa di accettare la mia rinuncia all’ufficio di arcivescovo di Monaco e Frisinga. Sostanzialmente per me si tratta di assumersi la corresponsabilità relativa alla catastrofe dell’abuso sessuale perpetrato dai rappresentanti della Chiesa negli ultimi decenni. Le indagini e le perizie degli ultimi dieci anni mi dimostrano costantemente che ci sono stati sia dei fallimenti a livello personale che errori amministrativi, ma anche un fallimento istituzionale e sistematico», scrive nero su bianco il Cardinal Marx nella lettera affidata all’agenzia tedesca Dpa. Come inserito nella Lettera di Papa Francesco alla Chiesa tedesca (qui il testo integrale), la via ideale per uscire dallo stallo e la crisi – e per evitare uno sanguinoso e drammatico scisma – è la convocazione di una via sinodale “allargata” (in Germania da oltre un anno è in corso permanente un sinodo della Chiesa tedesca) «così da permettere davvero il discernimento degli spiriti». Marx annuncia di voler continuare ad essere prete e vescovo «di questa Chiesa e continuerò ad impegnarmi a livello pastorale sempre e comunque Io riterrà sensato ed opportuno. Vorrei dedicare gli anni futuri del mio servizio in maniera più intensa alla cura pastorale e impegnarmi per un rinnovamento spirituale della Chiesa, così come Lei instancabilmente ammonisce»; ma è nell’accusa lanciata contro la Chiesa in generale che potrebbe avere molti strascichi la vicenda del Cardinal progressista, quando cioè scrive alla fine della lettera «abbiamo fallito, ma chi è questo “noi”? Certamente vi faccio parte anch’io. E questo significa che devo trarre delle conseguenze personali. Questo mi è sempre più chiaro. Credo che una possibilità per esprimere la mia disponibilità ad assumermi delle responsabilità sia quella delle mie dimissioni. In tal modo probabilmente potrò porre un segnale personale per nuovi inizi, per una nuova ripartenza della Chiesa e non soltanto in Germania».