Souad Sbai, presidente Associazione donne marocchine in Italia, è stato ospite di Tg2 Post per parlare del dramma di Saman Abbas. Come vi abbiamo raccontato, la giovane è sparita nel nulla dopo aver rifiutato un matrimonio combinato e gli inquirenti hanno puntato il dito contro la famiglia: nel registro degli indagati troviamo i genitori e lo zio, accusato di aver commesso materialmente l’omicidio.
Souad Sbai ha spiegato: «Ce ne occupiamo ormai da tanti anni. Questa storia è terribile, come altre storie di ragazze che purtroppo non trovano serenità e libertà in queste piccole comunità con un patriarcato immenso. C’è un sommerso, con il Covid purtroppo abbiamo perso i numeri ed ha aggravato la situazione: non sappiamo più dove mettere le ragazze che scappano. Le ragazze subiscono tante violenze, purtroppo».
SOUAD SBAI: “FATWA? NEGATIVISSIMA”
Souad Sbai si è poi soffermata sulla fatwa emessa dall’Ucoii contro matrimoni combinati e infibulazione: «La fatwa è un segnale negativissimo, la fatwa è un parere religioso dove ci sono solo esperti di teologia, che conoscono cos’è il Corano e cos’è l’Islam. Nell’associazione ci sono tanti Imam ma non ci sono neanche quattro-cinque firmatari. In Italia c’è una Costituzione e c’è un tribunale, da lì non si scappa». Souad Sbai ha poi rimarcato: «Quella dell’associazione per le comunità islamica è solo propaganda elettorale. Sull’infibulazione c’è una legge. Per me è un precedente pericolosissimo. Oggi fanno una fatwa per le donne, ma quando mai si sono mossi? Questi sono Imam fai da te, si sono autoproclamati. Non si sono mai preoccupati delle donne. Non si può credere nella buona fede di una fatwa. In uno Stato occidentale libero non si può accettare, lo dico da araba».