James Senese ha appena pubblicato il suo nuovo disco dal titolo ”James is back” per Ala Bianca / Warner Music Italia. Il sassofonista partenopeo è sulla scena musicale da oltre cinquant’anni, e con i suoi 76 anni rappresenta ancora oggi un punto di riferimento per le nuove generazioni che vogliono approdare nel panorama musicale. Del nuovo lavoro discografico Senese ne parla in modo molto intimo: ”Per realizzarlo ho guardato un po’ dappertutto, per trovare una voce comune che potesse entrare nel cuore della gente. E’ un disco molto sofferto ma pieno d’amore. Ed è proprio l’amore quello che io cerco in ogni momento della mia vita e della mia arte. Le canzoni di questo album mi danno una carica emozionale notevole, per me rappresentano il presente ma anche il futuro. Sembrano canzoni ma vanno oltre, sono lo specchio della mia vita. In questi brani si sente il soffio del mio cuore”.
‘Voglio partì’: il brano del viaggio senza destinazione
”James is back” segna, come rivela il titolo, il ritorno all’incisione dell’artista di Napoli, che durante la sua lunga carriera è stato anche uno dei componenti del gruppo di Pino Daniele. James Senese non ha mai realizzato lavori discografici per scadenze di mercato o addirittura ”ruffiani”, si è sempre definito uno spirito libero e ha sempre descritto i suoi incisi come il riflesso della sua anima. I nove pezzi del nuovo album hanno una precisa identità: le radici, Napoli. Ad aprire il viaggio c’è la canzone ”Voglio partì” che rappresenta proprio il partire per un’avventura senza destinazione ma solo con il desiderio di una vita attiva. Esattamente quello che è lo stile di vita di un free spirit come lui: ”Nella società attuale è diventato molto difficile far prevalere il bene sul male e ancora più complesso è parlare alle persone per cercare di far capire loro quella che per me è la strada giusta, quella dei sentimenti. Ogni persona ha un proprio Credo, non siamo tutti uguali e ognuno costruisce il proprio mondo in modo differente ma uno dei problemi principali è che vi sono persone che hanno velleità dominanti”.