Guglielmo Epifani è morto nella giornata di oggi, lunedì 7 giugno 2021, e la sua scomparsa, avvenuta a soli 71 anni d’età, ha gettato nello sconforto il mondo della politica e non solo. Tanti i messaggi di cordoglio che si stanno susseguendo in queste ore di lutto, non ultimo quello del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che ha voluto esternare la sua profonda tristezza nell’apprendere la notizia della dipartita dell’ex segretario del Partito Democratico.
“L’improvvisa scomparsa di Guglielmo Epifani – ha asserito – mi addolora profondamente. Il suo impegno ha recato un contributo alla storia del movimento sindacale italiano e della Cgil in particolare, dove ha avuto modo di esprimere la propria visione riformista e le proprie qualità di dirigente impegnato, sempre attento agli interessi dei lavoratori. In Parlamento ha recato la sua grande esperienza e un bagaglio di cultura che mai indulgeva al settarismo. Esprimo i miei sentimenti di vicinanza e solidarietà alla famiglia e a quanti hanno condiviso con lui l’attività di questi decenni”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
GUGLIELMO EPIFANI È MORTO: IL RICORDO DI LANDINI
Guglielmo Epifani è morto. Uomo integerrimo e sempre attento ai bisogni di chi non poteva difendersi da solo, l’attuale parlamentare di Liberi e Uguali, nonché ex segretario del PD, fu il primo socialista a conquistare la leadership della CGIL e l’unico fra di essi a mantenersi al vertice del polo sindacale per quasi vent’anni. Epifani aveva 71 anni quando si è spento nel cuore della capitale italiana. Molte le frasi di cordoglio provenienti dal mondo politico e non solo. “Con lui ho perso un amico” ha detto Maurizio Landini, altro personaggio televisivo il cui nome è indissolubilmente legato alla rappresentanza sindacale, ricordandone la generosità. “Per la Cgil è una mancanza grave, ha dato la sua vita a Cgil e sindacato”. Anche il neo presidente del Consiglio Mario Draghi ha voluto omaggiare la figura dell’ex parlamentare, con parole concise ma assai significative: “Era sempre al servizio dei più deboli”. Oggi, l’Italia piange la scomparsa di un uomo che, in vita, ha combattuto moltissime battaglie prestando la propria voce a coloro la cui voce non sarebbe (altrimenti) mai stata udita (Agg. di Fabio di Mario)
L’EREDITA’ DI GUGLIELMO EPIFANI, LEADER CGIL MORTO A 71 ANNI
La conferma arriva poco prima delle ore 17: purtroppo Guglielmo Epifani, ex Cgil e Pd, è morto a Roma all’età di 71 anni. Mistero ancora sulle cause, anche perché a livello pubblico non erano note malattie croniche particolari: attuale deputato di Liberi e Uguali, è intervenuto fino a pochi giorni fa a commentare le attuali vertenze sul mondo del lavoro, da Whirlpool fino al nodo dei licenziamenti, confermando la linea degli storici valori della sinistra sindacalista. Primo socialista a guidare la Cgil, fu prima il vice di Bruno Trentin e poi anche in seguito di Sergio Cofferati: laureato in filosofia con una tesi su Anna Kuliscioff, ha passato l’intera prima parte della carriera sul fronte sindacalista nella Cgil, prima di fare il “salto” nella politica dopo l’esperienza di segretario generale (ruolo ereditato da Cofferati dopo l’addio nel 2002). Fu proprio Epifani ad annunciare al congresso della Cgil la decisione di portare in piazza un milione di lavoratori in protesta contro la riforma dell’articolo 18 del Governo Berlusconi.
LA MORTE DI GUGLIELMO EPIFANI
«Notizia molto grave, ha dato la sua vita a sindacato» è il primo laconico commento dell’attuale segretario Cgil Maurizio Landini, in lacrime all’uscita dal Nazareno dopo un vertice sindacale con i vertici del Partito Democratico. Per il segretario dem Enrico Letta «profondo cordoglio di tutti i democratici», mentre è unanime il messaggio di cordoglio e condoglianze di tutti i partiti dell’arco parlamentare. Per un breve periodo tra l’11 maggio 2013 e il 15 dicembre 2013 è stato reggente del Pd, dopo il fallimento delle trattative tra i Dem di Bersani e il M5s di Grillo per la formazione del Governo: venne sostituito da Matteo Renzi, vincitore delle primarie dell’8 dicembre. Epifani poi, con Bersani, Speranza e D’Alema, ebbe diverse divergenze con il segretario fiorentino tanto da arrivare nel 2017 alla scissione e la fondazione di “Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista”. In una lunga intervista lo scorso ottobre 2020 al “Riformista”, Guglielmo Epifani parlava così del futuro della sinistra in Italia: «Il Pd è nato sulla base di una scommessa, l’incontro tra riformismi storici, soprattutto tra quelli di ispirazione cattolica e quelli di sinistra nelle sue diverse articolazioni, per traghettare il meglio di quelle esperienze nella formazione politica a carattere maggioritario. Il limite di fondo è esattamente questo: aver posto un’asticella molto alta che però non si è mai raggiunta. Tranne una fase molto transitoria, il Pd, per quanto oggi sia uno dei “baluardi” del sistema politico ed istituzionale italiano, questo obiettivo non l’ha raggiunto». Dopo la tragica notizia della sua morte, a livello politico Guglielmo Epifani dovrebbe venire sostituto alla Camera dal segretario di A1MDP|S&D di Messina, Maria Flavia Timbro.