Imparare e crescere con le competenze non solo “cognitive”, questa la sfida per la scuola, l’università e il mondo del lavoro in ambito formativo: si è tenuto oggi alla Camera il seminario “Lo sviluppo delle competenze non cognitive” con gli interventi e gli approfondimenti del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e di diversi esponenti dell’Integruppo per la Sussidiarietà in Parlamento. Nel video che trovate a fondo pagina è possibile ritrovare le relazioni presentati degli ospiti invitati dal moderatore e deputato Maurizio Lupi: Patrizio Bianchi (Ministero dell’Istruzione), Giorgio Vittadini (presidente della Fondazione per la Sussidiarietà), Ludovico Albert (presidente della Fondazione per la scuola), On. Paolo Lattanzio (Partito Democratico), On. Valentina Aprea (Forza Italia), Andrea Toselli (presidente PwC Italia), On. Paola Frassinetti (Fratelli d’Italia), On. Flavia Piccoli Nardelli (Partito Democratico), On. Gabriele Toccafondi (Italia Viva).
Il Presidente dell’Integruppo per la Sussidiarietà in Parlamento, Maurizio Lupi, aprendo l’incontro alla Camera dei Deputati, ha spiegato come «L’obiettivo è la formazione dello studente considerando il vero patrimonio complessivo per educazione e formazione che ogni persona potrà avere nei prossimi anni in questo Paese». Intervenendo subito dopo a Lupi, il Ministro del Miur introduce la sua relazione sulla scia dell’importante volume “Viaggio nelle character skills”, a cura di Giorgio Chiosso, Anna Maria Poggi e Giorgio Vittadini (edizione il Mulino). Tanto nel volume quanto nel seminario di questa mattina si affronta il tema della conoscenza e dell’apprendimento in ambito scolastico e lavorativo considerato come un processo che coinvolge capacità non solo cognitive (come ricordare, parlare, comprendere, fare nessi, dedurre, valutare) ma che implica diverse altre qualità trasversali, vere e proprie disposizioni della personalità dette «character skills», quali l’apertura mentale, la capacità di collaborare, la sicurezza.
IMPARARE CON LE COMPETENZE NON COGNITIVE
«Fin dall’inizio bisogna dare percorsi chiari per chi vuole diventare insegnante. C’è da fare una riflessione sulla università: è il luogo rimasto fortemente legato ad una visione disciplinare, separata, delle conoscenze. Bisogna partire con percorsi di formazione per chi vuole seguire una carriera dignitosa da insegnante», ha spiegato il Ministro dell’Istruzione Bianchi intervenendo all’Integruppo sulle “non cognitive skills”. Serve capire sempre più a fondo cosa davvero possa tenere assieme la gente in un periodo come quello odierno segnato dalla pandemia, dal crollo della natalità e dalla forte immigrazione: «Stiamo andando verso una fase in cui la caduta demografica porrà un problema di numeri. Il rischio è che l’intervento tecnologico possa portare alla sostituzione di molte attività e che si vada verso una società molto diversificata. Solo la scuola può ricucire il paese», sottolinea ancora Bianchi. Vi è necessità di una formazione continua, conclude il Ministro, «contro paura e invidia l’unico collante è la scuola. La forte tecnologizzazione rischia di mettere fuori gioco intere generazioni, serve una formazione, continua, per la vita. I cicli della tecnologia, dei sistemi produttivi, sono molto più veloci di quelli della vita – ha concluso Bianchi – e il rischio che intere generazioni siano messe fuori dai processi produttivi in atto è altissimo».
Per il Presidente della Fondazione Sussidiarietà Vittadini, con le “character skills” non si intende solo una “predisposizione” d’animo del singolo studente: «Non solo la quantità ma anche la qualità dell’istruzione porta ad una crescita del Pil: non solo i laureati ma anche che tipo di laureati». Le “Non cognitive skills” diventano poi con gli ultimi studi di questi anni vere e proprie “character skills”: «gli aspetti della personalità e della conoscenza. Conosco di più se ho questo tipo di caratteristiche, cose che gli insegnanti capiscono subito», conclude Vittadini riportando l’esempio sulla scuola di tutti i giorni, «Quando prendi un 4 capisci subito chi si riprenderà e chi rimarrà “sotto”: coscienziosità e stabilità emotiva sono fondamentali per imparare e superare anche i momenti difficili. Recuperare e superare le difficoltà grazie a queste “character skills”, anche se si ha un I.Q. più basso».