Nuovi ristori dal Governo alle partite Iva in estate? Secondo quanto dichiarato in audizione alla Commissione Bilancio della Camera dal ministro dell’Economia, Daniele Franco, la risposta a tale quesito è da ritenersi affermativa, in quanto si è letteralmente materializzato un tesoretto da 5 miliardi di euro da destinare a tale finalità. Certo, non dal nulla: il punto è che ci sono state meno richieste di sostegno del previsto da parte dei titolari del regime forfettario e l’Italia ha destinato “solo” sei miliardi di euro a fondo perduto nel decreto Sostegni bis.
Tale cifra risparmiata, sarà pertanto impiegata per i prossimi aiuti estivi: “Abbiamo meno di due milioni di domande di sostegni a fondo perduto dalle partite Iva, che erano attese a tre milioni – ha dichiarato il ministro, le cui parole sono state riprese da ‘Il Corriere della Sera’ –. L’ipotesi che personalmente formulerei è utilizzare questo margine, che vedremo quanto sarà grande fra due settimane, per l’intervento estivo calcolato sui risultati d’esercizio”.
5 MILIARDI ALLE PARTITE IVA: NUOVI RISTORI DAL GOVERNO?
Il ministro Daniele Franco, nel corso della sua orazione, pubblicata da “Il Corriere della Sera”, ha affermato che il Governo si aspettava che l’intervento costasse undici miliardi, stima poi rivista a otto miliardi e poi a sei miliardi. Quindi, “ci sono risorse che si liberano e che vanno riutilizzate per elevare da 10 a 15 milioni di fatturato la fascia delle partite Iva oggetto dell’intervento”. In particolare, allo stato attuale delle cose, è previsto che i contribuenti che hanno subito un peggioramento del risultato economico di esercizio possano chiedere d’estate un contributo e “questo intervento verrà attuato tenendo conto dei ristori già percepiti nel 2020 e nella prima parte del 2021, quindi si cercherà di perequare guardando a chi ha avuto di più e di meno”. Un modo, dunque, per sostenere da vicino le partite Iva, indubbiamente colpite duramente dalla pandemia di Coronavirus, e per consentire al Paese e alla sua economia di rimettersi in moto, per giunta nel periodo più prospero dell’anno, almeno in termini turistici.