Il giornalista del Fatto Quotidiano Andrea Scanzi viene accusato di aver copiato parte di un articolo del “Tirreno” e così a poche settimane dal “caregiver-gate” di nuovo l’opinionista-conduttore-scrittore toscano torna sulle cronache nazionali non per “meriti propri”. Nasce tutto da un articolo scritto oggi da “il Tirreno” che non può non catturare l’attenzione: «Scanzi copia un nostro articolo e fa il pieno di “mi piace”». Facendo così un breve lavoro “a ritroso” si scopre il possibile arcano: Scanzi questa volta non viene più accusato di “saltare la fila” per il vaccino (appunto, dichiarandosi caregiver dei suoi genitori), bensì di aver riportato sul proprio seguitissimo canale Facebook una parte di un articolo del “Tirreno” a firma Martina Triviglio di domenica scorsa 6 giugno 2021.
Il giornalista sulla propria pagina FB aveva raccontato la bella storia della Sammontana che si appresta ad assumere 352 operai a fronte di 2.500 pretendenti, un esempio di buona impresa con contratti seri e nessuna forma di “precariato”-schiavizzante. Nel post Scanzi riporta poi un lungo virgolettato del signor Rossano Rossi, segretario della Cgil di Lucca e delegato sindacale presso la Sammontana: solito “pieno” di like, con 35mila mi piace, 2mila commenti e 11mila condivisioni. Peccato però che si rivelerebbe una sonora “copiatura”.
LA RISPOSTA “VELENOSA” DEL TIRRENO
Nello specifico, la gravità non è tanto aver “ripreso” l’intervista (noi per primi, scrivendo questo articolo, stiamo “riprendendo” quanto il Tirreno riporta nello scontro con Scanzi, ndr) ma nel non aver citato in alcun modo la fonte originaria, elemento di forte gravità nell’etica del giornalismo. Ecco dunque la parte molto dura dell’articolo in “risposta” a Scanzi prodotta dal quotidiano toscano: «si è distinto per aver saltato la fila per vaccinarsi come badante dei suoi genitori che non ne avevano bisogno», ma ora anche per «lavoro di copiatura». La stroncatura del Tirreno contro Scanzi è ancora più netta quando vi si legge «lo sfruttamento si verifica anche impossessandosi di quello che una collega ha scritto e facendolo passare per proprio contando su fatto che nessuno andrà a vedere la fonte della notizie. E che tutti la attribuiranno al giornalista più noto, solo perché c’è chi ancora lo invita in televisione». In una sorta di “vendetta” ultima, i giornalisti toscani rivendicano «Chi sa trovare da solo le notizie lo potrà fare per sempre. Gli altri dovranno limitarsi a copiare». Attendiamo la replica del giornalista del “Fatto”, finora rimasto ancora in silenzio dopo le accuse ricevute dal “Tirreno”.