Ancora una storia di pedofilia nel nostro Paese: siamo a Roma, all’interno di una scuola primaria ubicata nei pressi del Gianicolo, e qui un maestro di 43 anni, G.C., avrebbe molestato una sua alunna di soli 6 anni con baci sulle labbra e afferrandola per il collo. Per questa ragione la Procura ha mosso un’accusa di violenza sessuale nei suoi confronti, chiedendo il rinvio a giudizio del docente, il quale, nel marzo di due anni fa, era stato già allontanato dall’istituto scolastico presso il quale insegnava per via di un procedimento legato a maltrattamenti su minori che si sarebbero riscontrati nella medesima classe frequentata dalla bimba che ha subìto le molestie.
A provare a fare luce sulla questione è l’edizione capitolina de “Il Corriere della Sera”, che racconta come gli abusi siano venuti a galla soltanto in un secondo momento, quando la bambina, finalmente più libera dopo l’addio del suo maestro, ha trovato la forza di raccontare le difficoltà attraversate fra i mesi di settembre 2018 e marzo 2019.
PEDOFILIA IN UNA SCUOLA PRIMARIA DI ROMA: MAESTRO NEI GUAI
Stando a quanto riporta ancora “Il Corriere della Sera – Roma”, la bambina sarebbe stata oggetto di particolari attenzioni da parte del suo maestro che, in più di un’occasione, l’avrebbe baciata e presa per il collo. Questi episodi sono andati avanti per diversi mesi, con la bimba che ha subìto in silenzio quei momenti terribili, senza riuscire a sfogarsi con i suoi genitori. Provvidenziale, per lei, si è rivelato il divieto di avvicinamento ai bambini emanato dal gip nel marzo del 2019 nei confronti del docente, accusato di maltrattamenti da parte di dieci alunni (l’uomo è stato condannato in primo grado e costretto al risarcimento danni nei confronti delle parti civili, ndr). Essi hanno sostenuto con fermezza che il maestro avrebbe minacciato di “gonfiarli” di botte se non fossero stati zitti ed è in quel momento che la giovanissima studentessa riesce finalmente a liberarsi di quel peso con cui da mesi ormai conviveva e a raccontare quanto accadeva tra lei e l’insegnante. Lo psicologo della Procura ha giudicato attendibile la testimonianza fornita dalla piccola, con il consulente della difesa che avrebbe invece riscontrato contraddizioni.