È scontro tra Ministero dell’Istruzione e Codacons sugli scrutini finali: infatti l’associazione per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e consumatori ha di fatto diffidato il dicastero presieduto dal Ministro Patrizio Bianchi in relazione alla decisione di quest’ultimo di anticipare gli scrutini finali dato che la scelta lederebbe i diritti di tutti quei docenti precari; la diffida arriva inoltre a seguito delle proteste dei sindacati di categoria e dei docenti, sul piede di guerra contro il Ministero di Viale Trastevere a Roma.
Ma andiamo con ordine: la decisione di anticipare gli scrutini finali, infatti, secondo il Codacons non solo andrebbe nella direzione opposta rispetto a quanto previsto dalla normativa in vigore (e in base alla quale lo svolgimento dei suddetti non deve avere luogo prima della fine delle lezioni) ma causerebbe un danno agli studenti per via della perdita ulteriore di giorni di lezione e di conseguenza quindi pure minori opportunità per gli alunni di sottoporsi alle valutazioni finali del loro anno scolastico. Infine tra i rilievi del Codacons c’è pure quello che concerne la situazione dei docenti precari: prevedere gli scrutini in una data successiva a quella della fine delle lezioni avrebbe richiesto l’avvio di un iter autorizzativo per la proroga del loro contratto di lavoro in merito alla spesa aggiuntiva da stanziare.
ANTICIPO DEGLI SCRUTINI FINALI: CODACONS DIFFIDA IL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE
Insomma, un danno grave a carico degli studenti e degli stessi docenti: anche per questo motivo l’associazione senza scopo di lucro fondata nel lontano 1986 ha agito tramite la diffida nei confronti del Ministero dell’Istruzione chiedendo innanzitutto un passo indietro sul tema e poi anche la proroga dei contratti dei suddetti docenti. Tutto questo al fine di tutelare il “il processo di apprendimento/insegnamento” autorizzando in questo modo la conclusione degli scrutini finali ben oltre il termine delle lezioni stesse secondo quanto previsto da ciascun calendario regionale e delle varie province autonome.
Come accennato, infine, la presa di posizione del Codacons arriva a seguito della protesta da parte dei vari sindacati di categoria sui contratti di supplenza Covid come nel caso della proroga di quelli dell’USR Lazio. Per loro, come è noto, il contratto era in scadenza lo scorso 8 giugno e il fatto che gli scrutini dovevano essere svolti entro quella data era “un provvedimento in controtendenza rispetto ad altre Regioni (…) e un aggravio per le scuole che debbano coordinare gli impegni di docenti il cui orario è frammentato su diverse istituzioni scolastiche”. Si attendono sviluppi.