C’è anche Nancy Brilli tra le ospiti della nuova puntata di Verissimo – Le storie, il contenitore del sabato pomeriggio di Canale 5 che raccoglie le interviste migliori rilasciate a Silvia Toffanin in questo anno di trasmissione. Una di queste è proprio l’intervista a Nancy Brilli, attrice romana di origini ucraine tra le più apprezzate degli anni Novanta. Nel corso degli anni, Nancy ha avuto modo di affiancare sul set diversi colleghi importanti tra cui, nel 2002, anche il compianto Gigi Proietti. Di lui racconta: “A Gigi Proietti il cinema gli è stato negato per molto tempo. Dicevano non avesse la faccia, che fosse troppo teatrale, che le sue espressioni non fossero adatte al primo piano. Con il tempo si è visto che era tutto sbagliato. Pensavo che dopo il film di Matteo Garrone Pinocchio (nel quale Proietti ha interpretato Mangiafuoco, n.d.r.), sarebbe partita per lui una seconda giovinezza al cinema. Mi sarebbe tanto piaciuto vederlo alle prese con qualcosa di grande. Se lo sarebbe meritato con una carriera come la sua”.
Il cinema italiano secondo Nancy Brilli
Alla fine non è successo, il che per Nancy Brilli è un grave peccato. Ma la ‘colpa’ peggiore del cinema attuale, a suo dire, è il fatto che non scommette, non si prende dei rischi, ed è per questo che gli attori che vediamo sullo schermo sono quasi sempre gli stessi. Covid a parte, questa monotonia ha contribuito a far perdere spettatori e a causare in massima parte la crisi del settore. Nella stessa intervista rilasciata a marzo ai microfoni del Tempo, Nancy Brilli parla anche di un altro problema: “Il nostro cinema dovrebbe togliersi di dosso un po’ di snobismo, che non si può neppure permettere”. Snobismo e anche maschilismo, secondo lei: “Una volta Aurelio De Laurentiis alla mia domanda sul perché venissero sostenuti sempre comici uomini, mi rispose: mettiti in testa che questo è un lavoro maschilista. Io non l’ho fatto”.
Nancy Brilli: “Sogno di lavorare con Almodovar e Virzì”
Quanto ai suoi progetti per il futuro, Nancy Brilli ha le idee abbastanza chiare: le piacerebbe interpretare un ruolo femminile di rilievo, magari diretta da registi del calibro dei due citati: “Se dovessi esprimere un desiderio esagerato, vorrei lavorate con Pedro Almodovar. Mi piace come affronta le donne e il femminile, ama le attrici e le stima. Da noi in Italia uno che capisce le donne e le racconta in modo interessante è Paolo Virzì”.