Serve una nuova alleanza sinodale: questo l’appello di Mons. Paglia. L’arcivescovo, Gran Cancelliere del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II, ha proposto una sfida interessante e stimolante: creare una alleanza tra uomini di pensiero, «anche non credenti», e teologi per dare vita a una nuova fraternità intellettuale, «necessaria per far emergere l’umano che li lega».
Intervenuto ai microfoni di Vatican News, Mons. Paglia ha spiegato che si tratta di ciò che Papa Francesco chiama un cambiamento d’epoca, rimarcando che la pandemia da Covid-19 ne ha svelato tutta la profondità e l’ampiezza. Ed è proprio in questo contesto storico che «debbono cambiare tutti i paradigmi, gli stili di vita, le prospettive. E il Santo Padre ci indica le strade da percorrere con le encicliche Laudato si’ e Fratelli tutti”».
MONS. PAGLIA: “MODERNITÀ HA FALLITO NON POCHE PROMESSE”
Nel corso dell’intervista a Vatican News, Mons. Paglia ha spiegato che le emergenze che il genere umano di trova a dover affrontare insieme sono quella ecologica, quelle legate all’espansione dell’intelligenza artificiale e all’emersione di una nuova antropologia: «Tutti abbiamo fedi e culture diverse ma oggi è indispensabile un nuovo sforzo comune per rilanciare un dibattito utile a trovare delle linee comuni d’intervento». L’arcivescovo ha poi messo in risalto l’importanza di riproporre il Vangelo con un linguaggio comprensibile agli uomini di oggi, da qui nasce l’esigenza di una elaborazione nuova del metodo teologico. Senza dimenticare l’esortazione rivolta agli intellettuali: «La modernità ha fallito non poche promesse, a cominciare da quella della fraternità. Lo stesso accantonamento dell’idea di Dio o del sacro è un ostacolo all’elaborazione di un pensiero scientifico ed umanistico: ecco perché l’incontro tra i due poli chiede ad ambedue uno scatto in avanti verso il nuovo umanesimo cui dobbiamo tendere».