Inni nazionali Belgio Russia Euro 2020: ‘La Brabançonne’, video, testo e traduzione
Ad aprire Belgio Russia gli inni nazionali daranno enfasi a quello che sulla carta dovrebbe essere il big-match del sabato, in prima serata a San Pietroburgo per il girone B degli Europei 2020, evento per il quale i Diavoli Rossi sono tra i grandi favoriti ma naturalmente anche la Russia vorrà ben figurare, a partire da questo girone nel quale ha certamente buone possibilità di passare il turno. Formalmente in casa i belgi nonostante si giochi a San Pietroburgo, cominciamo allora dall’inno nazionale del Belgio, generalmente noto in francese come ‘La Brabançonne‘, nonostante vi siano tre versioni del testo – anche in fiammingo e in tedesco – per rispettare il plurilinguismo di questa piccola Nazione nel cuore dell’Europa. Secondo la leggenda, l’inno nacque nel settembre 1830 con il titolo ‘Qui aurait dit de l’arbitraire’ ad opera di Alexandre Dechet, un giovane rivoluzionario soprannominato Jenneval. Era in corso la rivoluzione che avrebbe portato il Belgio all’indipendenza dai Paesi Bassi, durante la quale Jenneval fu ucciso. La musica dell’inno è quasi una imitazione della Marsigliese e venne composta da François Van Campenhout nello stesso anno. In seguito il testo fu modificato, limitandone gli eccessi anti-olandesi, inoltre furono ufficializzate anche le traduzioni nelle altre lingue nazionali.
Inno nazionale della Russia, Euro 2020: tra i più noti ed apprezzati del mondo
Parlando degli inni in vista di Belgio Russia, è chiaro che i veri padroni di casa a San Pietroburgo potranno fare affidamento su un inno tra i più noti ed apprezzati del mondo, anche se la sua storia è stata decisamente tormentata. Di fatto l’inno della Russia riutilizza la musica di quello sovietico, ritenuta comunemente un autentico capolavoro, pur con significative modifiche nel testo, per adattarlo naturalmente alla differente realtà della Russia rispetto all’Unione Sovietica, anche a livello ideologico – ad esempio i riferimenti a Lenin e al comunismo sono stati eliminati, mentre sono stati introdotti quelli a Dio e alla religione, logicamente impossibili nell’Urss che era uno Stato ateo per legge. La musica dunque è ancora quella composta da Aleksandr Aleksandrov nel 1939, mentre il nuovo testo ufficiale porta la firma di Sergej Vladimirovič Michalkov ed è stato adottato a partire dal 2000. Forse l’unico aspetto deludente è il titolo ufficiale: Inno di Stato della Federazione Russa, ma senza dubbio stiamo parlando di un inno tra i più apprezzati al mondo, che lo stadio di San Pietroburgo intonerà per spingere i suoi beniamini all’impresa.