C’è una correlazione tra i casi di miocardite riscontrati nei giovani e il vaccino Pfizer somministrato loro? A questa domanda stanno cercando di rispondere gli esperti dopo che in Israele, molto avanti con le vaccinazioni ai minorenni, sono state riportate 275 miocarditi nei giovani di età compresa tra i 16 e i 30 anni. Adesso, però, al sospetto di un legame tra vaccinazione e l’infezione del muscolo cardiaco si aggiunge anche la preoccupazione destata dall’ultimo rapporto di vigilanza dei CDC – i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie negli USA – secondo cui, dopo le vaccinazioni con Pfizer e Moderna, nei soggetti tra i 16 e 24 anni si sono riscontrate miocarditi in numero superiore rispetto all’atteso. Come riportato da “Il Fatto Quotidiano”, l’Advisory Committee on Immunization Practices (ACIP) COVID-19, il Gruppo di lavoro tecnico sulla sicurezza dei vaccini (VaST), ha analizzato settimanalmente i dati sulla sicurezza dei vaccini dopo l’alert del ministero della Salute israeliano su una probabile correlazione tra miocarditi e il vaccino Pfizer nei giovanissimi. Secondo i CDC, più della metà dei casi segnalati al Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) degli Stati Uniti riguardavano persone di età compresa tra 12 e 24 anni.
CASI DI MIOCARDITE NEI GIOVANI VACCINATI PFIZER?
Le reazioni si osservavano in particolare dopo la seconda dose di vaccini Pfizer/BioNTech o Moderna. Al riguardo, nel corso della presentazione al Comitato consultivo della FDA – Food and Drug Administration – di giovedì 10 giugno è stato il dottor Tom Shimabukuro, vicedirettore dell’Ufficio per la sicurezza delle vaccinazioni dei CDC, ad ammettere: “Abbiamo chiaramente uno squilibrio lì“. La stragrande maggioranza dei casi si è verificata entro una settimana dalla vaccinazione. I casi di infiammazione cardiaca osservati dopo la seconda dose di vaccino in soggetti di età compresa tra 16 e 24 anni sono stati precisamente 283. Un numero di gran lunga più elevato rispetto alle aspettative di miocardite in quella fascia di età, se è vero che la CDC ha detto di attendersi tra i 10-102 casi sulla base dei tassi di incidenza della popolazione statunitense. Shimabukuro ha anche parlato di un’incrementata incidenza di infiammazione cardiaca anche nella fascia d’età superiore, tra i 16 e i 39 anni, in particolare dopo la seconda dose. Pfizer, in una nota riportata da Reuters, ha rimarcato: “È importante capire che è in corso un’attenta valutazione dei rapporti e non è stato concluso che i vaccini mRNA COVID-19 causino miocardite o pericardite” sottolineando che “il numero di miocarditi segnalate è piccolo rispetto al numero di dosi somministrate“. Moderna ha affermato di non aver stabilito alcun nesso tra questa condizione e il suo vaccino.