Giuseppe Conte fa l’esordio da leader in pectore del Movimento 5 Stelle anche “sul campo”: stamane a Napoli ha tenuto un comizio e una conferenza stampa con il candidato unico del Centrosinistra, l’ex Ministro dell’Università Gaetano Manfredi, chiamato ad ereditare la doppia legislatura di Luigi de Magistris. Nell’enclave dei 5Stelle, accompagnato dal Presidente della Camera Roberto Fico e del Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, l’ex Premier ha rilanciato e sostenuto Manfredi contro il candidato del Centrodestra Catello Maresca: «Un cammino difficile? No, ho la possibilità di tornare tra la gente. Negli ultimi tempi, quando ero a Palazzo Chigi, ho sofferto anche io molto per le distanze. La possibilità di tornare a parlare con la gente a contatto con la gente è molto importante, è il sale della politica. Quindi non è un cammino difficile, è più facile di prima da questo punto di vista».
Poche ore prima al “Mattino di Napoli” lo stesso Conte aveva spiegato che in Campania il Movimento, insieme al PD e alle altre forze progressiste, «ha saputo individuare un progetto forte per la città. Gaetano Manfredi è apprezzato e stimato da tanti. Vicino alla città e al bisogno dei napoletani. E poi chi ama l’Italia non può non amare Napoli, che deve recuperare la sua vocazione europea e il suo ruolo di grande capitale del Mediterraneo, snodo decisivo del tessuto produttivo nazionale e uno dei fiori all’occhiello del nostro patrimonio culturale e artistico».
”LE RIFORME DEL MIO M5S”: PARLA CONTE
Il “Patto per Napoli” rappresenta al momento una delle poche realtà dove Pd, M5s e altri partiti della sinistra convergono su un unico candidato e con un unico programma in vista delle prossime Elezioni Amministrative: le difficoltà di sintesi sul territorio finora non hanno fatto il paio ai tentativi “dall’alto” messi in atto da Letta, Speranza e dello stesso Conte. Una “palestra” quella napoletana che per Conte potrebbe rappresentare molto in vista del prossimo futuro post-Draghi: «Saremo radicali nella difesa dei nostri princìpi e nelle battaglie a favore dei diritti sociali, sull’etica pubblica, sull’ambiente. Ma lo saremo parlando anche a quel ceto moderato a cui non sempre le altre forze politiche rivolgono adeguata attenzione. Avremo una agenda riformista di ampio respiro, a partire da una riforma del fisco che punti a un taglio delle tasse», spiega ancora l’ex Premier intervistato dal “Mattino” sulle prossime riforme in cantiere nel “nuovo” Movimento 5Stelle. Taglio delle tasse ma non dei “sussidi”, visto che il Reddito di Cittadinanza viene confermato da Conte davanti al territorio con la maggiore presenza di percettori del RdC: «Il Reddito di cittadinanza va migliorato e potenziato dal punto di vista delle politiche attive per agganciare le opportunità del Pnrr. Ma va difeso, senza se e senza ma». Conte reputa gravi le strumentalizzazioni di alcuni leader politici sulla misura e replica, «invece di impegnarsi contro lavoro nero e caporalato, si dilettano a puntare il dito contro il Reddito di cittadinanza, senza rispetto per i giovani o le famiglie che annaspano tra precarietà e sfruttamento. Ricordiamo le parole pronunciate solo ieri dal Papa: “la pandemia ha moltiplicato ulteriormente i poveri. E’ urgente dare risposte concrete a quanti patiscono la disoccupazione”. Non possiamo restare sordi a questo appello».