Al termine di un interrogatorio fiume durato quasi 10 ore, Francesco Lupino, tatuatore 49enne fiorentino ha confessato l’omicidio di Khrystyna Novak. La 29enne ucraina era scomparsa nella notte di Halloween del 2020 ma il suo corpo senza vita fu rinvenuto solo sette mesi più tardi in un casolare nelle campagne pisane. Un delitto che l’uomo aveva sempre negato ma che dopo le prime ammissioni dal carcere, oggi ha deciso di confessare dicendo anche alla polizia di essere disposto a collaborare per svelare tutti i retroscena. Agli agenti avrebbe ammesso: “Sì, Khrystyna l’ho uccisa io, volevo punire lei e il suo fidanzato”.
Il cadavere della giovane vittima era stata trovato dalla polizia in un casolare abbandonato in un bosco di Castelfranco di Sotto (Pisa), poco lontano dall’abitazione dove la ragazza viveva ed era fuggita dopo l’arresto del fidanzato, il 41enne Airam Gonzalez Negrin. Come spiega il Corriere della Sera, il movente del delitto della giovane sarebbe ancora ignoto. Secondo le prime ipotesi degli inquirenti, invece, è probabile che Khrystyna Novak la notte della sua morte abbia visto qualcosa che non avrebbe dovuto vedere. Il compagno era stato arrestato per porto abusivo d’arma e munizioni, ricettazione, compitazione e detenzioni ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
KHRYSTYNA NOVAK: FRANCESCO LUPINO CONFESSA L’OMICIDIO
Francesco Lupino nella mattina di oggi, come riferisce Il Gazzettino, sarebbe stato prelevato dal carcere dove è detenuto dallo scorso 23 marzo con l’accusa di omicidio volontario, e condotto negli uffici della questura di Pisa dove è stato sottoposto ad un estenuante interrogatorio al termine del quale ha ammesso di aver ucciso lui Khrystyna Novak. Dopo la confessione Lupino si è reso disponibile a collaborare “con gli inquirenti per trovare gli ultimi tasselli della complessa indagine”, spiegano dalla questura. Per gli investigatori la 29enne ucraina sarebbe stata ferita con due colpi di pistola la notte del 2 novembre ed a sparare sarebbe stato proprio Lupino che si sarebbe poi disfatto subito dopo del corpo nascondendolo nel casolare distante circa un paio di chilometri dall’abitazione della giovane. La ricostruzione degli inquirenti ha trovato conferma solo nelle ultime ore nella confessione resa dall’uomo al pubblico ministero.