Si dice assolutamente contrario al mix di vaccini (prima AstraZeneca poi uno fra Moderna e Pfizer), l’ex direttore generale dell’Aifa, Mario Melazzini, figura fra le più autorevoli fra gli scienziati italiani: “Sinceramente, fossi stato ancora dg di Aifa – le parole schiette ai microfoni dell’Huffington Post da parte dell’attuale amministratore delegato degli Istituti Clinici Scientifici Maugeri – con questi dati a disposizione avrei avuto perplessità ad autorizzare la vaccinazione eterologa”. Secondo Melazzini il ministero della salute, seguendo le indicazioni dell’Aifa e del Cts, il Comitato Tecnico Scientifico, ha dato il suo ok alla vaccinazione eterologa su due studi che però si basa su pochi dati: “Quello inglese è condotto su 830 soggetti, mentre quello spagnolo su 676. Premesso che questi studi partono da un razionale molto forte perché già in passato è stato usato lo schema previsto dalla schedula vaccinale mista, in questo caso si tratta di dati non ancora sufficienti per avere un forte valore scientifico”.
Quindi l’ex dg dell’Aifa rincara la dose: “Questa volta faccio fatica come ex direttore generale di Aifa e come cultore della materia a comprendere alcune decisioni assunte. Servono dati certi e numerosi; e non bisogna correre. Temo che questa sia l’ennesima decisione assunta più sulla spinta emotiva prodotta dalla pandemia, come la morte della povera Camilla, la ragazza genovese, la cui scomparsa ha generato in tutti noi un grande dolore. Non è un caso sia stata invocata la massima cautela. Dal punto di vista scientifico le decisioni devono essere prese solo sulla scorta di elementi e di dati estremamente precisi e validati. Mi auguro, sottolineo mi auguro, che la strada scelta sia quella giusta. Ma non è di auguri che nutriamo la scienza”.
MELAZZINI: “MIX VACCINI DECISIONE POLITICA? MI RIFIUTO DI PENSARLO”
Melazzini ricorda come le continue decisioni “confuse”, hanno generato “Confusione e molte perplessità. È successo in particolare con il vaccino AstraZeneca e ciò ha generato a cascata una serie di preoccupazioni tra i cittadini. Quando parliamo di farmaci le persone devono avere la certezza che tutto ciò che è messo a loro disposizione sia validato scientificamente”, ribadendo quindi che sul mix di vaccini ad oggi “non ci sono ancora dati sufficienti a supporto della decisione che è stata presa”.
L’ex dirigente dell’agenzia italiana del farmaco si rifiuta comunque di pensare che dietro tale scelta del mix vi sia una decisione politica: “Mi rifiuto di pensarlo. La scienza è indipendenza. Si basa solo su dati scientifici, e non esistono decisioni scientifiche dettate dalla politica. A ognuno il suo compito. Gli scienziati devono parlare con i dati. Poi il politico decide. Nella scienza una cosa è o non è. E questa valutazione deve avvenire a fronte di dati che devono essere solidi, veri, a tutela della totale sicurezza del cittadino”.