I numeri della campagna vaccinale della Regione Lombardia sono «ottimi». Lo assicura il presidente Attilio Fontana che infatti in conferenza stampa snocciola tutti i dati per fare il punto della situazione sulle vaccinazioni in Lombardia. «Sono state effettuate 7,7 milioni di somministrazioni e più di un cittadino su 4 ha completato il ciclo vaccinale. Il 10 luglio riusciremo a raggiungere i 10 milioni di somministrazioni». Il governatore lombardo ha voluto ringraziare per i risultati ottenuti prima di tutto Guido Bertolaso, «che con la sua grande determinazione, capacità e impegno costante è riuscito a mettere in piedi un’organizzazione perfetta». Poi ha citato la vicepresidente Letizia Moratti, «che sicuramente ha dato una mano fondamentale come tutto lo staff tecnico del dg Welfare», quindi tutto il personale tecnico amministrativo delle nostre Ats e delle Asst. Ma Fontana ha ricordato il ruolo importante della Protezione civile e dell’assessore Foroni, oltre al «contributo fondamentale di medici, volontari, infermieri».
VACCINAZIONI LOMBARDIA, IL PUNTO DI FONTANA E MORATTI
Attilio Fontana ha sottolineato che la «campagna vaccinale è stata cruciale per gli ottimi numeri raggiunti sia per quanto riguarda i contagi sia per i ricoveri, scesi anche nelle rianimazioni». Infatti, il tasso di incidenza per 100mila abitanti è arrivato a 15,6 con indice Rt sceso a 0,67. Per quanto riguarda i ricoveri, al momento nelle rianimazioni sono al 7%. A differenza di quanto pare accadrà in Regione Campania, dove l’obbligo delle mascherine dovrebbe restare, in Lombardia invece sparirà. «A luglio probabilmente verranno meno alcuni obblighi come quello di indossare la mascherina all’aperto, ma è necessario tenere un comportamento attento osservando sempre il distanziamento sociale». Poi ha preso la parola la vicepresidente Letizia Moratti: «Saremo la prima Regione a raggiungere l’immunità di comunità. Nel breve periodo la Lombardia sarà anche la prima regione a sequenziare tutti i tamponi positivi, attraverso 15 laboratori attivi. A oggi sequenziamo il 25% dei test, ma a regime saranno il 100%. Questo è importante per analizzare le varianti, soprattutto quelle “of concern”, e per tenerle sotto controllo». La numero uno del Welfare ha spiegato si sta lavorando ad un nuovo piano organizzativo per il richiamo in autunno, «basato non più sui centri massivi ma su piccoli centri, farmacie, aziende e medici di medicina generale».