Il sindaco di Sulmona, noto comune della regione Abruzzo in provincia de L’Aquila, potrebbe essere Morgan. Marco Castoldi, il vero nome dell’artista monzese, è stato infatti proposto, decisamente a sorpresa, da parte del critico d’arte Vittorio Sgarbi. Il parlamentare lo ha annunciato ieri sera, spiegando che la sua lista, dal nome decisamente nostalgico di “Rinascimento”, ha appunto fatto il nome dell’ex marito di Asia Argento per le prossime elezioni comunali: “La lista Rinascimento – le parole dell’onorevole e critico d’arte, riportate da tutti i principali quotidiani online a cominciare da Il Fatto Quotidiano – ha deciso di proporre alla coalizione Morgan come candidato sindaco”.
Quindi Sgarbi ha aggiunto, ribadendo l’annuncio: “Se la coalizione decidesse di presentare qualche persona locale, noi indicheremo Morgan come assessore alla cultura. La lista Rinascimento in questo modo vuole dare un contributo importante perché si tratta di un nome nazionale”. Sgarbi ovviamente ne aveva parlato prima con Morgan, che ha accettato di buon grado la proposta politica di divenire il prossimo sindaco di Sulmona: “Morgan verrà a Sulmona – ha aggiunto il noto personaggio televisivo – e valuteremo se il suo nome convincerà tutta la coalizione”.
MORGAN SINDACO A SULMONA, SGARBI: “SE NON SARA’ POSSIBILE…”
Il critico prospetta inoltre una possibile candidatura a ruolo di assessore: “Se non sarà possibile candidarlo a sindaco, potremmo comportarci come ho fatto io a Roma dove ho fatto un passo indietro rinunciando alla candidatura a sindaco perché mi è stato prospettato l’incarico di assessore. Quello che è stato fatto a Roma può essere utile anche per altre città”.
Vittorio Sgarbi aveva annunciato lo scorso mese di dicembre la presentazione della lista Rinascimento alle prossime amministrative di Sulmona dopo aver dato vita ad un acceso diverbio con Annamaria Casini, l’attuale sindaco della città abruzzese: la stessa aveva infatti attaccato il critico dopo che aveva dato vita ad una passeggiata in centro senza mascherina, dispositivo di protezione individuale che Sgarbi ha sempre criticato.