Tutte A e una sola B per il PNRR italiano: arriva da Bruxelles il via libera, a pieni voti, del Recovery Plan presentato dal Governo Draghi lo scorso aprile: dopo meno di 24 ore per la procedura scritta, il report della Commissione Europea viene anticipato dal’Agenzia ANSA e conferma la piena valutazione sui progetti collegati al NGEU per i prossimi anni. Massimo voto per tutte le voci, tranne per i “costi” dove l’Italia si becca una B: la pagella sarà ultimata entro domani con l’arrivo della Presidente Ursula Von der Leyen direttamente a Roma per consegnare il PNRR siglato al Premier Mario Draghi.
«Il piano contribuisce ad affrontare in modo soddisfacente le raccomandazioni specifiche della Ue», scrivono da Bruxelles secondo quanto anticipato da ANSA. La pagella riporta poi come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano sia «ben allineato al Green Deal», con il 37% di misure indirizzate alla transizione climatica: tra questi, progetti di efficientamento energetico degli edifici (Superbonus) e stimolo per la concorrenza nel mercato del gas e dell’elettricità. Il 25% del piano è dedicato al digitale e anche qui ottimi voti dalla Commissione: decisive le riforme su digitalizzazione delle imprese, incentivi fiscali transizione 4.0, la banda larga e il sostegno a ricerca e innovazione. «La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sarà martedì 22 in Italia», ha confermato poco fa Dana Spinant, Portavoce della Commissione Europea, per consegnare la “pagella” al Governo. Grazie a questa procedura terminata in maniera molto positiva per l’Italia, saranno subito sbloccati il 13% dei fondi del Recovery nel pre-finanziamento tanto atteso: si tratta di 25-26 miliardi di euro in arrivo tra la fine giugno e l’inizio di luglio. Nei prossimi giorni il “tour” della Presidente toccherà anche le altre capitali dove il PNRR è stato/sarà approvato in breve: trattasi di Austria, Slovacchia, Lettonia, Germania, Belgio e Francia.
ATTIVATA LA PROCEDURA IN COMMISSIONE UE
È cominciata ufficialmente a Bruxelles la procedura per l’approvazione del PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) italiano: secondo quanto si apprende dall’Agenzia ANSA, la Commissione Europea ha lanciato la cosiddetta «procedura scritta», ovvero quel metodo di approvazione che non prevede la riunione fisica del collegio dei commissari ma solo l’ok dei gabinetti in forma scritta.
Non sono dunque attesi ulteriori commenti al testo, che quindi dovrebbe essere approvato definitivamente entro 24 ore, la durata standard dell’iter di approvazione. Prosegue intanto alacremente il lavoro di affiliazione dei vari gruppi che dovranno gestire opere, progetti e costanti rapporti con l’Unione Europea per far decollare appieno il Recovery Plan: in primis, si attende una prima tranche di finanziamenti già prima di agosto, quei famosi 25 miliardi previsti dal comparto Next Generation Eu per il nostro Paese. Da Bruxelles il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni ha spiegato stamane che mantenere gli impegni del Recovery Plan non sarà «affatto facile, ma Draghi è l’uomo giusto e l’Italia può farcela».
PNRR, QUANDO ARRIVANO I SOLDI
«L’Italia dovrebbe essere fiduciosa sul fatto che i soldi raccolti a giugno e luglio tramite il primo collocamento di titoli Ue sui mercati possano sicuramente coprire il prefinanziamento del Recovery Fund, che per l’Italia vale circa 25 miliardi»: lo aveva pre-annunciato in conferenza stampa una settimana fa il commissario Ue al Bilancio, Johannes Hahn. L’unico possibile “contrattempo” per l’arrivo di questi primi 25 miliardi (dei 191,5 mld totali in arrivo tramite il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, a cui vanno aggiunto i 30,6 mld del Fondo Complementare per un totale di 222,1 miliardi di euro) riguarda il caso in cui vi siano molti altri Paesi pronti a ricevere il pre-finanziamento: «in questo caso piuttosto improbabile», allora «ci potrebbe essere un’erogazione pro-rata del denaro per poi completare il pagamento a settembre», chiosava ancora il commissario preposto al Recovery Fund. «Ma ancora una volta, sono fiducioso», concluse Hahn, «coloro che hanno già preparato tutto bene» – ovvero che hanno mandato a Bruxelles il piano di ripresa entro aprile rispettando i criteri del regolamento – «dovrebbero essere rassicurati sul fatto che i soldi saranno presto disponibili».