Ha indubbiamente del surreale quanto si è verificato nelle scorse ore a Roma, dove una pattuglia di vigili urbani ha elevato una sanzione da 350 euro per “disturbo della quiete pubblica” nei confronti del parroco della chiesa di Santa Maria Immacolata di Lourdes, don Carmine Salvatore Cipolla, a causa degli schiamazzi e dell’eccessivo rumore proveniente dall’oratorio della parrocchia, dove si trovavano centinaia di bambini intenti a divertirsi, cantando e giocando tra di loro. Una scena meravigliosa, dopo mesi e mesi in cui i giovanissimi (e non solo loro) sono stati costretti a rimanere chiusi nelle loro case, senza la possibilità di interagire con i propri coetanei e di lasciarsi travolgere dall’euforia e dalla felicità tipiche dell’età.
Gli uomini della municipale sono stati inviati in loco in seguito ad alcune segnalazioni giunte da parte dei residenti del quartiere Aurelio: immancabilmente, hanno dovuto fare rispettare la legge, ma poi, in un secondo momento, è emerso tutto il loro lato umano, fors’anche paterno, che ha reso decisamente più gradevole questa vicenda. Infatti, come riporta “Il Corriere della Sera”, gli agenti hanno raccolto i soldi della multa attraverso una colletta, di fatto autotassandosi, per non infierire sulle casse della parrocchia e per regalare un finale diverso al loro intervento.
PARROCO MULTATO A ROMA, MA LA SANZIONE LA PAGANO I VIGILI
Il gesto dei vigili urbani di Roma è stato effettuato in maniera del tutto anonima, tanto che neppure dal Comando confermano l’iniziativa (e neppure la smentiscono), ma, in ogni caso, il parroco ha apprezzato tantissimo questo inatteso happy ending. “Soltanto ieri mattina – ha raccontato ai colleghi de ‘Il Corriere della Sera’ – ho mandato un WhatsApp a tutti i volontari che ci danno una mano, per rincuorarli. Ho visto che erano rimasti un po’ demoralizzati dall’episodio”.
Addirittura, i genitori dei bambini si stavano organizzando con una colletta per dare il loro contributo, ma poi, improvvisamente e come nelle favole, “da una storia che sembrava negativa è uscito tanto bene. Sono senza parole, davvero commosso. Ho ricevuto affetto e solidarietà dall’intero quartiere. Tutti conoscono il lavoro educativo che la parrocchia fa da 43 anni. E forse proprio per questo, un buon gesto ha fatto più rumore di un episodio spiacevole. Il bene alla fine vince sempre”.