La teoria del cosmo, e la sua terminologia, possono essere in qualche modo interconnesse a quella del razzismo e della discriminazione dei neri? Secondo la Cornell University, ateneo statunitense con sede a Ithaca, nello Stato di New York, parrebbe di sì e per questo motivo è stato introdotto un nuovo corso che sicuramente farà discutere e solleverà delle critiche dato che di fatto cerca di interpretare la storia della razza tra gli uomini facendo riferimento alla pur affascinante mole di studi sui buchi neri, vale a dire quei misteriosi corpi celesti dotati di un campo gravitazionale così intenso da tenere con sé ogni forma di materia e di radiazione elettromagnetica.
Ma andiamo con ordine. “Black Holes: Race and the Cosmos” è il titolo del corso di studi attivato presso la Cornell University (a questo link la scheda di presentazione) e nella cui presentazione si spiega che, nonostante quello che suggerisce il senso comune, l’origine del cosmo potrebbe avere qualcosa a che fare con la cosiddetta “racial blackness”. Condotto da esperti in materia ma anche da professori di Letterature Comparate e astronomi, il corso vorrebbe introdurre gli studenti alle basi delle teorie sul cosmo attraverso delle letture sui ‘Black Studies’; altro aspetto curioso, oltre al contributo di teorici quali Michelle Wright e Denise Ferreira da Silva, i testi includono anche lavori molto eterogenei… come la musica composta da Sun Ra, gli Outkast e Janelle Monae. A riportare tra i primi la notizia è stato il NYPost, spiegando che l’idea del rettorato della Cornell nasce essenzialmente da una scoperta.
LEGAMI TRA PREGIUDIZI RAZZIALI E COSMOLOGIA? NASCE UN CORSO DI STUDI CHE…
Infatti alcuni fisici in servizio presso il Massachusetts Institute of Technology, una delle eccellenze mondiali in questo come in altri campi, e il SUNY Stony Brook hanno cercato di dimostrare che i buchi neri tendono a mantenere la loro superficie anche a seguito della fusione, confermando di fatti quelli che sono alcuni dei capisaldi della celeberrima teoria della relatività generale. Da qui gli studiosi della Cornell University hanno preso le mosse -su quali basi scientifiche è tutto da verificare- per affrontare nel corso di cui sopra alcune grandi questioni razziali irrisolte al nostro tempo.
Di fronte alla notizia dell’attivazione del corso accademico, come detto, le opinioni si sono divise: se da una parte prevale il sentimento di curiosità e di capire meglio quali siano le basi teoriche di un’iniziativa così singolare dall’altro c’è chi solleva il dubbio che “l’isteria razziale” che certi commentatori lamentano abbia ‘contagiato’ anche il corpo accademico. C’è anche chi suggerisce come il problema sia che la trovata della Cornell non gioverà certo alla causa di chi combatte oggigiorno contro le discriminazioni in base al colore della pelle e darà la stura alle critiche di coloro che negano il problema e sovente parlano di ‘razzializzazione’ di ogni materia.