In Italia ci sono troppi sindacati “fantasma”. La denuncia arriva dal Garante, nello specifico dal presidente della Commissione di garanzia sugli scioperi, Giuseppe Santoro-Passarelli. Nella relazione annuale che ha presentato al Parlamento ha denunciato un grave problema: «Troppe sigle hanno poca rappresentanza». A farne le spese i lavoratori e l’utenza. Da qui l’appello al legislatore, come riportato da Il Messaggero, affinché verifichi la rappresentanza in senso ampio, quindi «con riferimento alle organizzazioni sindacali dei lavoratori, ma anche con riferimento alle associazioni dei datori di lavoro». C’è poi un altro aspetto rilevante. Una verifica della rappresentanza è importante anche perché è accaduto spesso, soprattutto nei trasporti pubblici e nella scuola che scioperi proclamati da sigle sindacali minori, quindi con pochi iscritti (a volte non oltre l’1-2% dei lavoratori del settore), proclamino scioperi che creano enormi disagi agli utenti. Ci sono diversi settori dove ci sono anche oltre trenta sigle sindacali minori che sgomitano per conquistare spazio e partecipare alle trattative, ma hanno un elenco esiguo di iscritti. Dei sindacati “fantasma” appunto.
SCIOPERI, NODO ADESIONI E CONTRATTI COLLETTIVI
Gli esempi non mancano. È sufficiente consultare il sito del Dipartimento Funzione pubblica all’archivio dei dati sulle adesioni agli scioperi. Il 12 dicembre 2019, ad esempio, allo sciopero del personale docente proclamato dall’Anief hanno aderito solo 7.214 persone su un totale di oltre 891mila lavoratori del comparto, quindi lo 0,88&, ma molti genitori quel giorno non sapevano se mandare i figli a scuola. C’è poi un’altra questione, quella della proliferazione dei contratti collettivi, un’altra nota dolente che potrebbe alimentare la tensione sociale. In questo caso il Garante nella sua relazione spiega che si è verificata una «moltiplicazione incontrollata di contratti collettivi» i cui ambiti di applicazione sono «spesso sovrapponibili ed alimentano, specialmente nelle catene degli appalti, dei fenomeni di concorrenza al ribasso e dumping salariale». Ciò accade in settori nevralgici come logistica, trasporto aereo e igiene ambientale.