Nanni Moretti sta per tornare in sala. Il celebre regista presenterà al Festival di Cannes il suo Tre piani, pronto da un anno ma fermato dalla pandemia. Intervenuto ai microfoni de Il Messaggero, giornale a cui ha affidato alcune pagine dei suoi diari di quarant’anni fa, è tornato sui suoi scritti: «Mi ci riconosco abbastanza. La ferocia di allora nei miei confronti è la ferocia di adesso. In quello non mi sembra di essere cambiato molto. Certo, c’è una sproporzione perché dai veri diari, dai miei quaderni, ho eliminato per questa lettura pubblica tutti gli insulti ai collaboratori. E ho lasciato invece tutti gli insulti a me stesso Non vale!».
Da Caro Diario a Tre piani, Nanni Moretti si vede così: «Fino a poco tempo fa consideravo i miei film come tanti capitoli di un unico romanzo. Ora, dopo Habemus papam e Tre piani, non so se questa formula sia ancora valida, anche se questi due film, pur non parlando di me, sono in qualche modo sempre autobiografici. Senz’altro ho la stessa voglia di fare cinema di trenta, quarant’anni fa. E la stessa attenzione ai dettagli. Ecco. Quella non è un dono, ma una cosa che devi decidere di avere».
NANNI MORETTI E IL RITORNO A CANNES
Dopo una breve battuta sui social e sul video di in cui canta Soldi di Mahmood, diventato subito virale sul web, Nanni Moretti ha rivelato grande emozione in vista del ritorno a Cannes. Un’edizione storica per lui: il regista ha sempre presentato i suoi film prima in Italia, al pubblico nostrano, e poi sulla Croisette. Fremaux quest’anno ha l’anteprima mondiale: «Ho visto il film insieme al mio montatore e al mio direttore della fotografia. Non l’ho ancora visto insieme al pubblico, nemmeno un pubblico di amici». Poi una battuta sulla vita da Festival: «Per me Cannes consiste nel restare chiuso in una stanza d’albergo per 48 ore a fare interviste. Ma è giusto così, non mi lamento. Louis Garrel mi ha invitato a vedere il suo film, che passa il giorno dopo il mio. Forse ci andrò».