I VANTAGGI DEL CONTRATTO DI ESPANSIONE PER LE AZIENDE
In un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore viene ricordato che con il contratto di espansione, che recentemente è stato ampliato alle imprese o ai gruppi di imprese con almeno 100 addetti, dà “la facoltà di accompagnare a pensione quei lavoratori che distino non più di 60 mesi dal raggiungimento dei requisiti della pensione di vecchiaia o anticipata: il prepensionamento è riservato solo a chi voglia aderire volontariamente e prevede costi ridotti rispetto alla isopensione o ai tradizionali assegni dei fondi bilaterali, come quello del credito, grazie anche un finanziamento pubblico che può arrivare a garantire uno sconto per l’impresa pari a 3 annualità di Naspi e, per chi viene accompagnato alla pensione anticipata, anche della relativa contribuzione figurativa”. Vantaggi che riguardano le aziende, mentre per quanto riguarda i lavoratori dovranno mettere in conto, come avviene del resto per Quota 100, un assegno pensionistico di importo più basso rispetto a quello che incasserebbero andando in pensione senza anticipo sui requisiti.
FONDI PENSIONE, LA GUIDA
Nel “quesito del lunedì”, la rubrica del Sole 24 ore con domande/risposte ai lettori, si affronta il tema sempre utile dei fondi pensione: a pochi mesi dal lancio di una nuova riforma pensioni ancora tutta da strutturare, stante la distanza ancora forte tra sindacati e Ministero del Lavoro, è il regolamento del fondo pensione a richiedere sempre delucidazioni da parte degli utenti. «Nel regolamento del fondo pensione aperto al quale sono iscritta si legge che è consentita anche l’iscrizione di familiari a carico. Ho un figlio di sette anni, e con mio marito stiamo pensando di iscriverlo al fondo in modo da iniziare per lui un piano di risparmio. È ancora troppo piccolo per iscriverlo al fondo?», chiede l’utente, con la replica dell’esperto del Sole24 ore che giunge pubblicata oggi online. «La contribuzione versata da una persona iscritta a un fondo pensione è fiscalmente deducibile dal reddito complessivo nel limite di 5.164,57 euro su base annua»: non solo, non vi sono limiti di età per iscrivere un figlio a un fondo, anzi è consigliabile farlo già da giovanissimi per consentirgli una “raccolta” ingente già in giovane età, «potendo poi proseguire nel piano di accumulo previdenziale con versamenti contributivi che incrementeranno il montante nel frattempo maturato, e con la possibilità di godere – al momento del pensionamento – gli effetti della capitalizzazione per circa 60 anni». (agg. di Niccolò Magnani)
LE SCELTE INPGI CONTESTATE DAI CONSIGLIERI DI MINORANZA
I consiglieri di minoranza dell’Inpgi contestano le misure di riforma pensioni che sono state approvate e che peseranno sulle tasche dei giornalisti italiani. “La maggioranza che guida l’Inpgi (e la Fnsi) mette ancora una volta le mani in tasca ai giornalisti italiani. Con una nuova manovra, la terza in cinque anni, inutile come le precedenti a mettere in salvo le nostre pensioni. Tanto che, nonostante le misure approvate dal Cda (con 10 voti a favore e i nostri 3 contro), il nuovo bilancio attuariale anticipa di due anni il default dell’Istituto, con l’azzeramento del patrimonio a fine 2025 invece che a fine 2027”, si legge in una nota di Carlo Parisi, Elena Polidori e Daniela Stigliano riportata da editoria.tv. I consiglieri contestano soprattutto il fatto che alla fine “non pagheranno alcun prezzo gli editori. Che pure per anni hanno versato contributi molto inferiori rispetto a quanto richiesto dall’Inps. E che sono responsabili di aver attinto a piene mani dalle casse dell’Inpgi, per rispondere alla crisi con un uso disinvolto e spesso ingiustificato degli ammortizzatori sociali e dei prepensionamenti”.
L’IMPORTANZA DELLA QUATTORDICESIMA
Diversi pensionati con gli assegni più bassi stanno ricevendo o riceveranno a breve la quattordicesima. La Uilp di Ascoli Piceno ricorda che “la pandemia ha reso ancora più importante questa somma aggiuntiva. Sono piccole somme che rendono meno difficile questo complesso periodo della nostra vita”. Il sindacato, come riporta fotospot.it, evidenzia anche che “la quattordicesima ha un grande valore poiché anche per il corrente anno l’adeguamento delle pensioni al costo della vita, la cosiddetta perequazione, è praticamente nulla con una forte erosione del potere d’acquisto. Rammentiamo che dal 2021 il Ministero del lavoro ha stabilito che le pensioni saranno più basse dell’1%. Siamo alla quinta revisione dal 2009 con effetti negativi. Facendo la somma di tutti i tagli precedenti si registra una riduzione del valore delle pensioni di oltre il 12% in dieci anni”. Infine, la Uilp di Ascoli Piceno ricorda la richiesta unitaria di riforma pensioni che prevede “un ampliamento della platea dei beneficiari della 14ma anche per le pensioni comprese fra i 1.000 e i 1.500 euro lordi mensili”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI SBARRA
Nel suo intervento a Firenze nel corso della mobilitazione unitaria sindacale di sabato, Luigi Sbarra ha parlato anche riforma pensioni, ricordando che occorre “aprire un tavolo per scongiurare lo scalone di cinque anni dal 1° gennaio del 2022 e ricostruire un sistema previdenziale che sia davvero sostenibile, stabile e inclusivo”. In particolare, secondo il Segretario generale della Cisl “bisogna ampliare la platea dei lavoratori usuranti e faticosi. Non è più rinviabile una pensione di garanzia per tanti giovani incastrati in occupazioni discontinue e precarie, part-time, in veri e propri lavori poveri”. E ancora “va valorizzato il lavoro di cura e la maternità, con il riconoscimento di almeno un anno in meno di contributi per ogni figlio”.
L’APPUNTO DI CAZZOLA
Per il sindacalista bisogna “in definitiva ridare al lavoro un volto umano stabilendo che 41 anni di contributi o 62 di età possono bastare in ogni caso. Bisogna rimettere in priorità l’obiettivo di una terza età dignitosa e attiva elevando gli assegni pensionistici e sbloccandone l’adeguamento”. Secondo Giuliano Cazzola, invece, per il post Quota 100 “esistono già degli strumenti, è utilizzabile il pacchetto Ape (nelle tipologie di sociale e aziendale). L’Ape sociale permette di far valere 63 anni di età e – a seconda dei casi – 36 o 30 anni di versamenti contributivi. L’Ape aziendale ha più o meno le medesime caratteristiche del contratto di espansione”. Intervistato da pensioniperutti.it, l’ex deputato ricorda anche che esiste una Quota 41 studiata per i lavoratori precoci.
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