Sergio Abrignani, immunologo del comitato tecnico scientifico (Cts), è intervenuto sull’edizione de “Il Corriere della Sera” di oggi, lunedì 28 giugno 2021, parlando della situazione connessa alla pandemia di Coronavirus ed esordendo con una notizia che invita alla positività: secondo l’esperto, stiamo addomesticando il virus, che si sta adattando a convivere con l’uomo esattamente come fanno i virus dell’influenza. Inoltre, i vaccini “funzionano contro la variante Delta. Oltre che gli studi sperimentali, lo confermano i dati della Gran Bretagna. Da poche centinaia di nuove infezioni in media al giorno, sono diventate 18mila. Eppure, le vittime sono soltanto 20 e dico soltanto con grande rispetto per loro. Pochi i ricoverati in terapia intensiva, proprio perché gran parte della popolazione è immunizzata”.
Purtroppo, non bisogna neppure dimenticare che la variante Delta (ex indiana) si sta diffondendo molto rapidamente e in poco tempo ha scalzato la variante Alfa (ex inglese): questo accadrà a breve anche in Italia, ma se la popolazione si farà trovare vaccinata, la mutazione avrà un impatto modesto sul fronte dei decessi e dei casi di malattia grave. Dagli studi preliminari condotti, infatti, “sembra che colpisca le vie aeree superiori dando luogo a faringiti e raffreddori mentre infetterebbe in misura minore bronchi e polmoni. Ecco perché, anche sulla base dei dati di letalità, mi sono sentito di parlare di influenza”.
ABRIGNANI: “CON CONTAGI IN AUMENTO, NUOVE RESTRIZIONI”
A proposito della variante Delta, il professor Sergio Abrignani ha dichiarato su “Il Corriere della Sera” che una sola dose di vaccino protegge al 70% dalla variante Alfa, mentre contro la Delta funziona al 20-30%. Con due dosi si è protetti all’85-90% dalla Delta e oltre al 95 dall’Alfa. Dati numerici significativi e che indicano quale sia la via corretta da seguire, a maggior ragione da quest’oggi, con l’Italia interamente bianca: “Mi auguro che la gente abbia compreso bene il messaggio. Riaprire non significa che sia finito tutto. Il virus circola ancora, oltre 2,6 milioni di ultrasessantenni non sono vaccinati. La letalità sopra gli 80 è del 27%, sopra i 70 dell’11% e sopra i 60 del 4%. Dovrebbero bastare queste percentuali per dissuadere da comportamenti non virtuosi”.
Fra cui le mascherine all’aperto: vanno indossate in tutte le situazioni in cui ci sia assembramento, vale a dire trovarsi molto vicino ad altri individui. Al momento, per Abrignani, esistono le basi epidemiologiche per avere un’Italia tutta bianca, dal momento che stiamo attraversando una fase di netto miglioramento rispetto al mese scorso. Tuttavia, qualora la situazione dovesse cambiare in peggio, “abbiamo un sistema strutturato, quello dei colori. È un meccanismo che scatterà se i dati dovessero darci indicazioni negative”.