La riforma della giustizia deve ancora aspettare e non arriverà prima di luglio: lo ha spiegato la Ministra della Giustizia Marta Cartabia intervenendo al Palazzo di Giustizia di Milano, annunciando di essere in dirittura d’arrivo la riforma sul processo civile ma “allontanando” il ddl penale ancora non pienamente completato (per il mancato accordo con i 5Stelle sulla prescrizione).
«In quattro mesi e mezzo abbiamo portato in dirittura di arrivo alcune riforme importanti da concludersi, almeno nella parte governativa, entro il mese di luglio», spiega l’ex Presidente della Consulta a Milano, sottolineando come invece le riforme del processo civile «a volte ingiustamente sottovalutate, sono già state licenziate dal governo e sono ora incardinate al Senato». Gli emendamenti attesi però sul ddl penale sono ancora in “ritardo” dato che «a breve saranno all’attenzione del consiglio dei ministri dopo intense settimane di sintesi politica, si tratta di una riforma molto profonda – ha aggiunto la Ministra – che va a incidere su punti nevralgici della procedura penale».
CARTABIA: “NO RINNOVO CSM CON QUESTE LEGGI”
Oggi pomeriggio alle 17.30 il Governo farà il punto anche sulla riforma della giustizia nella cabina di regia convocata da Draghi, anche se il vero “banco di prova” atteso è l’esito dello scontro interno al M5s tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo. Una volta infatti capito chi “comanda” davvero in casa 5Stelle, si potrà giungere ad un accordo finale sulla prescrizione, il vero punto d discordia dell’intera riforma giudiziaria: per Cartabia e la commissione Lattanzi (che ha lavorato nell’ultimo mese a ritoccare la riforma della giustizia) le istanze dei M5s non possono essere accettate, per lo meno non completamente e da qui vi sarebbe stato il blocco delle trattative nelle ultime settimane.
Il Pd ha provato a proporre una mediazione con i 5Stelle – blocco prescrizione fino al primo grado di giudizio, come prevedeva Bonafede, sul secondo e terzo grado tornerebbe parzialmente e scatterebbe una prescrizione processuale sui tempi massimi- trovando però il no secco di Forza Italia e Azione. L’accordo insomma non c’è ancora e così il mese caldo della piena riforma giustizia (“promessa” nei progetti presentati sul PNRR) sarà luglio e non più giugno come si auspicava a Palazzo Arenula. Capitolo a parte, ma non meno importante, quello del Consiglio Superiore di Magistratura: sempre Cartabia oggi ha annunciato, «Il prossimo rinnovo dell’organo di autogoverno (il Csm, ndr) non può avvenire, e questo mi sembra condiviso da tutti, con le attuali leggi». Tra le riforme «necessarie e urgenti», conclude la Ministra, v’è quella del Csm e dell’ordinamento giudiziario.