Prosegue il dibattito sulla riforma della giustizia, in particolare sui referendum presentati da Lega e Radicali. Claudio Martelli, intervenuto ai microfoni de La Verità, è tornato sulla sortita dell’Anm contro i quesiti, definendola «un’associazione privata che sequestra un organo costituzionale come il Csm».
Claudio Martelli non si è detto preoccupato della concomitanza tra la campagna referendaria e le proposte del ministro Cartabia: «Se le riforme verranno approvate dal Cdm e poi dalle Camere e introdurranno cambiamenti significativi, così annullando qualche norma oggetto di referendum, bene. Se invece non introdurranno cambiamenti significativi e dunque resteranno in campo i quesiti, bene lo stesso: decideranno i cittadini. Magari avessimo avuto una doppia opportunità anche in altre occasioni referendarie».
CLAUDIO MARTELLI: “DDL SCRITTO PROPRIO MALE”
Soffermandosi sulle clamorosi rivelazioni di Luca Palamara, Claudio Martelli ha spiegato che c’è stata un’eccessiva timidezza da parte di Sergio Mattarella: a suo avviso, il capo dello Stato avrebbe dovuto scegliere il Csm con una rielezione con un metodo nuovo. Claudio Martelli ha poi parlato del tanto discusso ddl Zan, sottolineando che è «scritto proprio male»: «L’articolo 4 è una norma autocontraddittoria. Prima dice che le opinioni sono legittime, ma poi aggiunge che, se sono idonee a determinare il pericolo di una discriminazione, devono essere represse. Inevitabilmente, sarebbe il giudice a decidere, ma nessun giudice può invadere la sfera delle opinioni. C’è un limite insuperabile, la Costituzione. Meglio riferirsi all’articolo 414 del codice penale che punisce l’istigazione a delinquere e l’apologia di reato». Claudio Martelli ha poi mosso un’altra critica al testo firmato da Alessandro Zan, legata all’articolo 7, ovvero all’idea di una giornata nelle scuole e in altre amministrazione pubbliche dedicata a indottrinare contro le fobie sessuali: «Vedo un accanimento che rischia di rovesciare la simpatia che meritano le minoranze discriminate. E il rischio di un nuovo dogmatismo, per cui dico: reprimiamo i delitti contro le persone ma non la libertà di opinione. Aggiungo: le tradizioni possono essere mitigate, allargate, ma non cancellate. Non si può pretendere che un cattolico praticante, un ebreo praticante, un musulmano praticante debbano mutare la loro idea di famiglia naturale e su chi siano i genitori».