La morte del maliano 27enne a Brindisi dopo quattro ore di lavoro in campagna sotto al sole ha riacceso il dibattito sul capolarato, Paola De Micheli ha indicato la strada da seguire nel corso del suo intervento ad Agorà Estate. L’ex ministro del Conte II ha esordito così: «Ci sono tante vicende drammatiche e inaccettabili, è necessario il completamento dell’attuazione della legge sul caporalato e il rafforzamento delle strutture di controllo, il controllo è l’unico modo per evitare che qualcuno si metta in testa che non c’è la possibilità di essere trovati».
Paola De Micheli ha poi aggiunto: «La filiera agricola va vista nella sua specificità, nella sua stagionalità, nella sua alta concentrazione di lavoro nel periodo primaverile: ha molte differenze rispetto a tutte le altre filiere. Non si raccolgono gli ortaggi da mandare al mercato quando ci sono 35°, perché la qualità ne patisce: c’è un atteggiamento anche imprenditorialmente inspiegabile. Noi abbiamo avuto una grande alleanze tra imprese e governo per la legge sul caporalato: le imprese che sfruttano i lavoratori determinano una concorrenza sleale per le imprese buone che si scarica sul prezzo del prodotto finito. C’è un tema di diritti del lavoro, del salario e di competizione tra le imprese: le imprese agricole non sono tutte uguali a quelle che sfruttano i lavoratori. Dobbiamo trovare una modalità che faccia un’ulteriore salto di qualità e possono non essere necessari atti legislativi».
PAOLA DE MICHELI E IL DOSSIER LOGISTICA
Nel corso del suo intervento, Paola De Micheli ha poi parlato del settore della logistica: «Abbiamo avuto in passato e continuiamo ad avere un problema di crescita della logistica disordinata in termini di programmazione territoriale e di accordi che i territori devono fare con le multinazionali, alle quali porre delle condizioni di rapporti con il territorio. A livello di conquista dei lavoratori, l’anno scorso abbiamo sottoscritto il contratto di filiera e credo sia necessario trasferire nel mondo della logistica una seria norma sugli appalti privati, perchè non possono vincere esclusivamente cooperative spurie, aziende fittizie, scatole cinese che nascondono spesso situazioni malavitose, che determinano lo sfruttamento delle persone».