Massimo Ciccozzi, celebre epidemiologo, è intervenuto nella mattinata di oggi, lunedì 28 giugno 2021, nel corso della trasmissione televisiva di La 7 “Coffee Break”, nel corso della quale ha fatto il punto della situazione sul quadro connesso all’andamento della pandemia di Coronavirus nel nostro Paese, dove si sta palesando con alcuni focolai circoscritti la temuta variante Delta, che si è rivelata più contagiosa rispetto a quella britannica (o Alfa), tanto che in Gran Bretagna ha provocato una nuova impennata nei numeri dei casi di positività.
Ciccozzi ha spiegato che “anche noi abbiamo iniziato ad averne visione. La sua presenza in Italia è molto sottostimata perché non abbiamo un sistema di sequenziamento genomico. Si tratta di una mutazione biochimica in grado di conferire maggior potenziale elettrico alla proteina, che aggancia così meglio il recettore”. Ecco spiegato il motivo per cui risulta più contagiosa rispetto alla versione originaria o alle altre varianti.
MASSIMO CICCOZZI: “IN AUTUNNO NUOVA ONDATA? CON IL VACCINO…”
Sempre nell’ambito del programma televisivo “Coffee Break”, in onda stamattina su La 7, il professor Massimo Ciccozzi ha evidenziato che il 90% delle nuove infezioni in Europa va collegato proprio alla variante Delta e in Italia ne abbiamo qualcuno. Rischiamo a settembre di vivere una quarta ondata del virus? “Noi abbiamo il vaccino, che l’anno scorso non avevamo, quindi spero e credo che non dovremmo rivivere il film dello scorso autunno”, ha commentato incrociando le dita l’esperto.
Tuttavia, non è mancata una critica per come sono state gestite le vaccinazioni; in particolare, Ciccozzi ha giudicato “un errore ritardare i tempi di somministrazione delle due dosi, in quanto la prima dose non copre più di tanto nei casi di vaccini a vettore virale e garantisce una protezione attorno al 50% in caso di tecnologia a mRna. La seconda dose offre percentuali molto più alte di protezione. Allungare questo periodo è stato un errore epidemiologico, per giunta commesso senza fondamento scientifico”. I vaccini esistenti, invece, “sono tutti buoni: la differenza può essere un’efficacia un po’ diversa tra vettori virali e mRna”.