Simonetta Matone ospite nella nuova puntata de Le Ragazze si apre ai telespettatori di Raitre, raccontando i suoi trascorsi e alcuni legami e momenti indimenticabili, come quelli vissuti insieme agli amici. “Sono nota per essere una persona ironica. E quando fai il magistrato bisogna fare attenzione perché il delirio di onnipotenza è in agguato. Devi guardarti da fuori e dire: ma che stai a fa? Non dobbiamo prenderci troppo sul serio”, racconta. “La mia età non la nascondo e la dico senza problemi. I miei amici sono la mia famiglia. Erano gli anni della comune, in cui si faceva tutto insieme”. Sul rapporto coi genitori Simonetta Matone dice: “Oggi interverrebbero i tribunali per le regole a cui eravamo sottoposti”. E poi aggiunge: “Mio padre mi ha educato come fossi un maschio. Non ho mai subito discriminazione”. Sulla vita universitaria: “All’università i voti alti te li davano un po’ perché li meritavi, un po’ perché eri una ragazza piacevole”. Durante l’intervista Simonetta Matone ricorda uno dei casi che le sta più a cuore, riguardante due bambini vittime di abusi sessuali: “casi come questi, di orrori, ne ho decine”. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)
Chi è Simonetta Matone?
Simonetta Matone tra le protagoniste del nuovo appuntamento de Le Ragazze, il programma che racconta storie di vita di donne che sono state ventenni negli anni ’40, ’50, ’60, ’70, ’80, ’90, ma anche di giovani donne di oggi che, grazie al loro sguardo, hanno illuminato e/o continuano ad illuminare alcuni eventi della nostra storia passata e presente. Tra questi c’è anche il Giudice Simonetta Matone che, intervistata sardegnareporter.it, ha raccontato come la recente pandemia da Coronavirus non sia stata di impedimento alla giustizia per proseguire il suo lavoro. “Il coronavirus ha inciso solo relativamente sulla mia attività lavorativa. Anche se a scartamento ridotto, in procura generale tutti hanno continuato a lavorare. Durante la pandemia, la giustizia (almeno quella penale) non si è fermata” – ha sottolineato il magistrato di sorveglianza a Roma. Non solo, la Matone ha precisato quello che, secondo lei, è il problema primordiale della giustizia penale.
“Il problema centrale della giustizia penale è il carico mostruoso di processi arretrati” – ha rivelato il giudice facendo poi degli esempi chiarificatori – “solo la Corte di Appello di Roma ne ha 46mila! Anche con sforzi immani, sono processi destinati inevitabilmente alla prescrizione. Purtroppo, manca il personale: non solo giudici e magistrati, ma che il personale esecutivo ed amministrativo che ha un sovraccarico di lavoro enorme. Purtroppo, siamo in perenne situazione di emergenza da almeno 30 anni”.
Simonetta Matone, il magistrato: “criminalità giovanili? Sono ragazzi con storie forti”
Simonetta Matone ha lavorato per tanti anni alla Procura per i minorenni occupandosi principalmente proprio della criminalità tra i giovanissimi. Intervistata da sardegnareporter.it ha dichiarato: “questi ragazzi hanno avuto delle storie personali fortemente segnate: abusi, violenze, famiglie sfasciate, microcriminalità etc. Siamo in presenza di situazioni che hanno una spiegazione: nessun ragazzo diventa un delinquente da adulto all’improvviso, ma c’è sempre qualcuno che lo spinge su questa strada”.
Simonetta Matone giudice – magistrato ha in parte difeso questi ragazzi che spesso vengono etichettati come “baby criminali” sottolineando “i ragazzi non sono mai dei delinquenti ‘nati’, lo diventano a causa delle cattive influenze”. Dietro però questa trasformazione in negativo di queste giovani leve del nostro paese c’è sicuramente qualcuno che ha sbagliato; per la Matone non ci sono dubbi: “principalmente la famiglia d’origine è alla base delle scelte e del tipo di vita che condurrà un giovane, in un verso o in un altro. Non è solo la società o l’ambiente circostante a incidere. Ciò che fa la differenza è la famiglia d’origine. Quale famiglia ha avuto il ragazzo alle spalle? Quale educazione, quali valori sono stati insegnati? Quante e quali violenze ha vissuto? Se la famiglia è assente o è malata, i figli quasi certamente seguiranno quell’esempio e faranno scelte sbagliate”.