Giulio Tremonti, ex ministro dell’Economia e presidente di Aspen Institute, è intervenuto ai microfoni del programma “Tg2 Post” nelle scorse ore all’interno della puntata denominata “Che mondo sarà”, nella quale si è cercato di intercettare gli scenari futuri a livello politico ed economico a seguito della crisi dettata dalla pandemia di Coronavirus. Subito Tremonti ha esordito dicendo che questa fase di euforia in una parte del mondo è animata dalla stampa di moneta, che per la prima volta non ha più un riscontro nella realtà, con i liquidi al posto dei solidi, le forme astratte al posto di quelle concrete: un concetto molto vicino all’arte di Picasso, insomma.
L’intervistato ha quindi rivelato di nutrire in cuor suo la sensazione che ci sia il “rischio della follia dell’eccesso di monete. Le Borse vanno su e giù in continuo, non hanno più la funzione di misurare la produzione, bensì la speculazione. Dobbiamo mettere in conto il rischio della moneta creata dal nulla e che poi non vale più niente”.
GIULIO TREMONTI: “RAPPORTI USA-CINA? TUTTO COME PRIMA”
L’ex ministro Giulio Tremonti ha voluto rimarcare successivamente come l’Europa non sia solo interesse, ma anche e soprattutto banche e e cattedrali: “Tutto questo deve tornare alla tradizione, ai valori, ai principi, a una discussione sui pilastri della vita”. Infine, uno sguardo alle problematiche di caratura internazionale, quali ad esempio i rapporti tra Stati Uniti d’America e Cina, che sono in sviluppo sul piano commerciale: “L’altro giorno è stato siglato un contratto tra due grandi banche, una americana e una cinese. Tutto continuerà come prima, se non più intensamente di prima. I rapporti sono in piedi e vi resteranno e non credo che quella dei diritti rappresenti una questione fondamentale per l’America”.
Tremonti ha concluso dicendo di ritenere che tra gli States e il Paese del Dragone ci sarà un rapporto dialettico, nettamente diverso da quello che c’era quando la Cina era un gigante mercantile privo di proiezione geopolitica. La svolta, a suo dire, si è avuta a partire dalla nuova presidenza nel 2013-2014, iniziando con la Via della Seta. “Non credo – ha chiosato – siano messe in conto da nessuno guerre o drammi in vecchio stile, ecco”.