L’Ema, l’agenzia europea del farmaco, ha appena riferito attraverso una conferenza stampa organizzata dalla stessa, che i quattro vaccini al momento approvati in Unione Europea, leggasi quello di Pfizer/BioNTech, quindi Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson, proteggono dalle varianti, inclusa la temibile Variante Delta, causa di un aumento vertiginoso di casi in questi ultimi giorni nel Regno Unito.
A spiegarlo è stato il capo della strategia vaccinale dell’Ema, Marco Cavaleri: “Siamo al corrente delle preoccupazioni poste dalla variante Delta e dalle altre varianti – le sue dichiarazioni riportate dal quotidiano La Stampa – ma al momento, tutti i vaccini approvati nell’Unione europea sembrano efficaci nel proteggere coloro che si sono vaccinati da tutte le varianti virali in circolazione nell’Ue”. Quindi Cavaleri ha ribadito e sottolineato: “Le prime evidenze scientifiche indicano che due dosi del vaccino sono protettive nei confronti della variante Delta”, invitando poi a mantenere il piede pigiato sull’acceleratore nella somministrazione delle dosi: “E’ importante continuare la vaccinazione con particolare attenzione alle persone più vulnerabili e gli anziani”.
EMA: “VACCINI EFFICACI CONTRO VARIANTE DELTA, ETEROLOGA? NON CI SONO BASI SCIENTIFICI MA NESSUN PROBLEMA DI SICUREZZA”
Marco Cavaleri si è espresso anche sulla vaccinazione eterologa, quella che prevede una prima somministrazione con un tipo di vaccino e una seconda con uno differente, alla luce dei numerosi divieti di AstraZeneca in tutto il Vecchio Continente (in Italia è vietato agli Under 60).
A riguardo il dirigente dell’Ema ha voluto rassicurare l’opinione pubblica, ribadendo concetti già espressi in precedenza da numerosi esponenti del mondo scientifico: “E’ storicamente provato che la vaccinazione eterologa è efficace e ha una solida base scientifica” e anche se “attualmente l’Ema non è in grado di fornire una raccomandazione definitiva sull’uso di diversi vaccini anti-Covid per le due dosi” del ciclo di vaccinazione, ma “i dati preliminari di studi in Spagna e Germania mostrano una buona risposta immunitaria e nessun problema di sicurezza”.