E’ ritratto Boy George sulla copertina dell’ultimo numero della rivista Classic Pop. Per celebrare i suoi sessant’anni, compiuti il 14 giugno, lo hanno intervistato “svelando un impressionante numero di sessanta nuove canzoni”. Da questa chiacchierata ne è uscito un artista con la paura del palcoscenico, che per combatterla ha iniziato a prendere lezioni di recitazione, e una persona che a causa del lockdown si è ritrovato nell’apatia più totale, incapace di concentrarsi.
Parlando inoltre del suo lavoro, che non si ferma mai, Boy George ha rivelato di voler fare uscire un sacco di musica nuova. Oggi è un Dj di successo, tra i più originali, e di recente ha anche pubblicato il video del suo brano “The Best Thing Since Sliced Bread“. Nel 2018 è invece uscito il disco “Life” con i Culture Club, la iconica band anni Ottanta fautori del genere synthpop di cui George ne è la storica voce.
Le parole di Boy George “se riesci a non morire…”
“Avere sessant’anni non è un traguardo, è solo quello che succede se riesci a non morire” ha detto Boy George intervistato da Classic Pop. A cui ha raccontato anche di quando si è sentito fuori posto sul palco due anni fa al CarFest: “Mi ha fatto venire voglia di lavorare sull’auto-potenziamento e sul rafforzare la mia presenza scenica”. Per celebrare il suo compleanno, il cantante pare avere ben sessanta canzoni inedite da farci ascoltare, nonostante abbia confessato di aver vissuto un momento down durante la pandemia: “Ero riluttante a fare qualsiasi cosa. Ero distratto e incapace di concentrarmi”.
Ma il modo di festeggiare dipende da lui e quindi Boy George ha pensato, appunto, di pubblicare un sacco di musica. Roba che porta la sua firma però, perché ci sarebbero persone che vorrebbero facesse un album di cover ma a suo dire sono semplicemente senza speranza. “Non c’è niente di sbagliato nel fare cover, io le faccio sempre e ‘Everything I Own’ di Ken Boothe mi ha portato al primo posto. Ma sono un autore. Questo è quello che faccio. Quindi se la migliore offerta che ricevo è un album di cover, dico ‘No grazie. Sono abbastanza capace di scrivere canzoni‘”.